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Protesta a Città della Scienza contro il mancato reintegro di un lavoratore licenziato

Emiliano Caiazzo, lavoratore ed attivista sindacale della stessa USB, era stato licenziato ma poi i giudici hanno deciso che deve essere reintegrato. Ma Città della Scienza “non procede all’assunzione”, fanno sapere dal sindacato. Stamane sit-in davanti all’ingresso di via Coroglio. “Siamo in presenza di un attacco all’organizzazione sindacale”.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Il presidio tenuto questa mattina dell'Unione Sindacale di Base davanti ai cancelli di Città della Scienza in via Coroglio, a Bagnoli.
Il presidio tenuto questa mattina dell'Unione Sindacale di Base davanti ai cancelli di Città della Scienza in via Coroglio, a Bagnoli.

Stamattina un sit-in dell'Unione Sindacale di Base (USB) si è tenuto davanti ai cancelli di Città della Scienza in via Coroglio a Bagnoli: i manifestanti chiedono il reintegro immediato di Emiliano Caiazzo, lavoratore ed attivista sindacale della stessa USB, "illegittimamente licenziato", sottolineano dall'Unione Sindacale di Base. Una vicenda che va avanti da tre anni, dopo che era avvenuto un primo licenziamento seguito però dall'ordinanza di reintegro da parte dei giudici.

"E' inaccettabile", ha spiegato Rosario Maresca, della Confederazione USB, "che nonostante il giudice abbia deciso il reintegro del lavoratore, e in presenza di un atto conciliativo, Città della Scienza non proceda all'assunzione del dipendente. Siamo in presenza di un attacco all'organizzazione sindacale", ha spiegato Maresca, "da parte di quei poteri forti che continuano a fare il bello e cattivo tempo attraverso scelte sbagliate che hanno portato il polo scientifico e culturale in una condizione di fallimento amministrativo".

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