Proteste e tafferugli al concorso della Polizia municipale: prova sospesa
Spintoni, urla, malori e proteste al primo giorno di test per il concorso indetto per la progressione di carriera dei corpi della polizia locale e svoltosi stamane al centro polifunzionale in via Adriano nel quartiere napoletano di Soccavo. La prova era finalizzata alla selezione del personale da promuovere al grado di tenente nel Corpo della Polizia Municipale con una procedura per progressioni verticali riservata al personale già in servizio. Alla prova di stamani erano ammessi circa 500 vigili urbani; altri 500 erano stati convocati per la prova in programma nel pomeriggio di oggi, che è stata anch'essa rinviata.
Già all'arrivo dei candidati, divisi in due palestre del Centro Polifunzionale di Soccavo – racconta Giovanni Bonora, coordinatore provinciale della Fenal-Sulpm di Napoli – ci sono state le prime tensioni fra i candidati, molti dei quali hanno contestato le modalità di svolgimento del concorso e delle prove. Qualche vigile ha anche cominciato a fischiare usando fischietti che aveva portato con sé. Il livello della contestazione e il disordine – sempre secondo il racconto di Bonora – è aumentato all'arrivo del comandante della Polizia Municipale, Ciro Esposito, che avrebbe dovuto leggere i contenuti delle prove da svolgere. Un gruppo di una trentina di vigili, per lo più anziani, ha rumorosamente contestato le prove, con urla e insulti, usando anche i fischietti. Altri vigili urbani, che non partecipavano al concorso come candidati ma erano in servizio nel Centro Polifunzionale, hanno tentato di arginare la protesta, senza riuscirvi. Nella situazione di confusione e disordine, con due dei candidati che si sono sentiti male – ha riferito Bonora – il comandante Esposito ha deciso di non dar corso alla lettura delle tracce. I due vigili-candidati che si sono sentiti mali sono stati soccorsi sul posto dal personale del 118. Le loro condizioni non destano preoccupazione. Le prove in programma oggi riguardano un concorso bandito dall'amministrazione comunale di Napoli nel 2009, prima dell'entrata in vigore del decreto Brunetta, per la "progressione verticale" (dal livello "C" al livello "D") per "istruttori direttivi" della Polizia Municipale. Il concorso è stato sospeso nel 2010 dalla stessa amministrazione comunale che ha chiesto un parere al Ministero della Funzione Pubblica. All'arrivo del parere si è deciso di riprendere le procedure, anche se le stesse hanno suscitato proteste e contestazioni da parte di gruppi di vigili urbani.
Bonora: "Dietro la protesta disegno ben orchestrato"
I disordini sono stati denunciati da Giovanni Bonora, in una nota pubblica. "Questa O.S. ha da tempo segnalato il clima di tensione, che da sempre accompagna il tema delle progressioni verticali nel Corpo della Polizia Municipale – scrive Bonora – Abbiamo chiesto all'amministrazione trasparenza e meritocrazia, e bene ha fatto l'Ente a garantirla attraverso un organo terzo quale é il Formez. Il bando prevedeva un punteggio sino a 30 punti per gli anziani a partire dal primo giorno di servizio (direttiva firmata dall'all'epoca dirigente responsabile del personale), la partecipazione con la licenza media per un profilo professionale per cui é previsto l'accesso con la laurea, ed una pesatura per i titoli di studio. Tutto ciò non é bastato ed é andata in scena una inaccettabile e vergognosa commedia, della quale chi scrive é stato testimone oculare, che lede il prestigio del Corpo e il lavoro di tante persone, serie ed oneste. Chiediamo scusa alla città– prosegue il procuratore provinciale – alla tanta parte degli agenti e degli ufficiali abituati a far rispettare le norme e non a violarle. Vi sono stati ricorsi, controricorsi e altri potevano o potranno esserci, tutto ciò é legittimo: non lo è impedire il diritto altrui. Per questo, chiediamo che si faccia piena luce per comprendere se dietro al gravissimo episodio vi sia un disegno ben orchestrato, fatto di strumentale alimentazione del fuoco, di falsità o menzogne. Oggi é una pagina nera per la Polizia Municipale poiché muore una parte della sua autorevolezza. Chi indossa una divisa non può comportarsi in questa maniera, non può interrompere un pubblico servizio non può provocare risse. Oggi il tema non è più quello delle progressioni verticali, bensì se lo stato é in grade di garantire l'esercizio di un diritto elementare. Oggi il tema é se esiste un futuro capace di assorbire la ferita odierna".