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Quarto, cartella di Equitalia indirizzata a un bimbo di 7 anni. Il papà fa ricorso

Un bambino di soli 7 anni residente a Quarto ha ricevuto una raccomandata da parte di Equitalia con la richiesta di pagare 257 euro di esenzioni del ticket sanitario. Per l’Asl si tratta di un errore da parte di chi in famiglia compilò l’autocertificazione dei redditi, ma il papà del bambino non ci sta e preannuncia ricorso.
A cura di Francesco Loiacono
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Un bambino di soli 7 anni, residente a Quarto in provincia di Napoli, ha ricevuto mercoledì scorso una raccomandata da parte di Equitalia nella quale si chiedeva, per conto della Asl Napoli 2 Nord, il pagamento di 257 euro. L'episodio, raccontato dal quotidiano Il Mattino, potrebbe avere in realtà già una spiegazione. Secondo la Asl si sarebbe trattato infatti di un errore da parte di chi, nella famiglia del bimbo, ha compilato nel 2011 un'autocertificazione relativa ai redditi dell'anno precedente.

Il papà di Emanuele annuncia ricorso

Ma il papà del bambino, Luigi Isaia, non ci sta, e sulla sua pagina Facebook racconta un'altra versione: l'Asl avrebbe chiesto la restituzione di cinque esenzioni di ticket per esami effettuati dal piccolo Emanuele – questo il nome del bimbo -, e non da altri componenti della famiglia. Dopo aver postato le foto degli esami effettuati dal piccolo, annuncia che farà ricorso contro la richiesta di pagamento: nel 2011, infatti, secondo il genitore "c'era per le persone al di sotto dei sei anni e al di sopra dei 65 anni l'esenzione E01". Il piccolo Emanuele aveva allora 3 anni.

La versione dell'Asl

Secondo quanto spiegato dall'Asl, la raccomandata di Equitalia sarebbe partita perché, sulla base di alcuni controlli effettuati sui redditi 2010, il ministero dell'Economia avrebbe riscontrato nell'autocertificazione della famiglia, quella erroneamente "firmata" con il nome di Emanuele, un reddito inferiore a quello realmente percepito. Motivo per il quale l'Asl ha chiesto, attraverso Equitalia, il pagamento della quota di ticket sanitari dai quali sono stati esentati in base al reddito dichiarato.

Al di là delle controversie, resterà nella memoria di chi vi ha assistito la scena di Emanuele che ritira la raccomandata in posta aiutato dai genitori, visto che non arrivava all'altezza dello sportello per firmare: un episodio che ha suscitato l'ilarità dei presenti – escluso, forse, i genitori – ed è stata fonte di giocate al lotto da parte dei più superstiziosi e amanti della cabala.

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