Querela di De Magistris a l’Espresso, parte il ricorso contro archiviazione: c’e un errore
Nella richiesta di archiviazione c'era un errore, non avrebbe dovuto essere accolta. Questa la tesi sulla poggia il ricorso che l'Avvocatura municipale di Napoli intende presentare in Cassazione dopo l'archiviazione da parte del gip di Velletri della querela del sindaco de Magistris nei confronti del settimanale L'Espresso per il reportage sull'acqua contaminata. La querela per diffamazione che si riferisce all'articolo "Bevi Napoli e poi muori" apparso sul settimanale nel 2013, è stata archiviata con la motivazione che "per quanto concerne in particolare il principio di verità, il nucleo essenziale dei fatti narrati corrisponde al vero" . Tra i motivi a sostegno del ricorso, l'Avvocatura evidenzia un errore: nel provvedimento impugnato si fa riferimento a "una indagine del tutto diversa".
Spiega una nota di Palazzo San Giacomo: quel che è più grave ed evidenzia una motivazione apparente, che dà il segno dell’omesso rispetto della garanzia di un contraddittorio sostanziale, è la circostanza, evincibile dal testo del provvedimento impugnato, che quest’ultimo si riferisce a tutt’altra indagine.
Si legge, infatti nell’ordinanza (pag. 2): “…. Per quanto concerne in particolare il principio di verità, deve osservarsi che il nucleo essenziale dei fatti narrati corrisponde al vero, così come confermato in querela e nell’atto di opposizione, in cui l’opponente non disconosce comunque l’esistenza dei procedimenti penali cui si fa riferimento nel libro, né il contenuto dei verbali di s.i.t. ivi riportati; del pari, pur senza indicazione della data di emissione, comunque, il libro in esame, con particolare riferimento al procedimento penale per la falsificazione dei prosciutti a Modena a carico dei titolari della SUINCOM s.p.a., contiene il riferimento alla mancata definizione con sentenza di condanna a causa dei ritardi e delle prescrizioni, circostanza,anche quest’ultima corrispondente al vero… La richiesta di archiviazione del Pubblico Ministero emessa nell’ambito del presente procedimento inspiegabilmente rimasto a carico di ignoti deve essere, pertanto,accolta,non imponendosi la necessità di ulteriori attività investigative, con conseguente ordine di archiviazione del procedimento".