Radiazioni della Tac ridotte del 60 percento: Federica Caracò premiata alla Federico II di Napoli

Ha elaborato un protocollo, insieme alla collega Michela D'Antò, che permette di ridurre le radiazioni emanate durante una Tac del 60 percento: per questo, la ricercatrice e ingegnere partenopea Federica Caracò è stata premiata dall'Università Federico II di Napoli nell'ambito della manifestazione "Buon compleanno Federico II" nata per celebrare la fondazione dell'ateneo napoletano. Il rettore Gaetano Manfredi le ha consegnato il "frontone", simbolo dell'università.
Il lavoro delle due ricercatrici napoletane è stato premiato al XIX Congresso dell'Associazione nazionale degli ingegneri clinici che si è recentemente tenuto a Catanzaro. Michela D'Antò, ricercatrice dell'Istituto Nazionale Tumore – Fondazione Pascale e di Federica Caracò, ricercatrice dell'Università Federico II, hanno messo a punto un protocollo, basato su un super algoritmo, che riduce le radiazioni delle Tac dal 40 al 60 percento. In parole semplici, il protocollo elaborato da Caracò e D'Antò, permette di ridurre il rischio radiologico mantenendo un'ottima qualità dell'immagine, che è fondamentale in termini clinici. Le ricercatrici, che hanno plasmato il progetto sulla base della Direttiva Euratom che definisce i “confini” degli esami radiologici al fine di ottenere una minor esposizione possibile alle radiazioni, hanno testato due sistemi per la TAC (CT Light Speed e Optima CT 660) aggiornati con l'ASIR, dimostrandone la piena efficacia nel mantenere un ottimo equilibrio tra riduzione delle radiazioni e qualità dell'immagine, rispettando il relativo standard.