video suggerito
video suggerito

Raffica di denunce alla vicina di casa, avvocato sotto processo per stalking giudiziario

Un avvocato di Eboli (Salerno) è stato rinviato a giudizio per stalking giudiziario: secondo la ricostruzione del Pm ha intentato una serie di procedimenti giudiziari e denunce senza fondamento nei confronti della vicina di casa, una consigliera comunale, per bloccare i lavori di ristrutturazione del suo appartamento.
A cura di Nico Falco
22 CONDIVISIONI
Immagine

Aveva avviato contro la vicina di casa una serie di procedimenti giudiziari senza fondamento, denunciandola più volte e arrivando ad appiccare un incendio davanti alla sua abitazione. In tribunale, però, stavolta ci è finito lui, e dal lato dell'imputato: un avvocato di Eboli è stato rinviato a giudizio per "stalking giudiziario" e calunnia dal gup del tribunale di Salern, Annamaria Zambrano.

La vicenda, come racconta Il Mattino, era cominciata nel 2015, quando la donna, consigliera comunale di Eboli (Salerno), aveva cominciato dei lavori di ristrutturazione della sua abitazione, che confinava con quella dell'avvocato. Tutto in regola: aveva chiesto e ottenuto i permessi e tutte le autorizzazioni del caso. Ma, ricostruisce il sostituto procuratore Roberto Penna, titolare del fascicolo, sin dai primi momenti il legale ha cercato di bloccare quei lavori. Ha chiesto un sopralluogo della Polizia Municipale, che non ha riscontrato nessuna irregolarità.

Successivamente l'avvocato ha presentato una serie di denunce nei confronti della donna per abuso edilizio e danneggiamento, richiedendo per tre volte l'accesso agli atti e l'intervento degli uffici comunali. Anche in quel caso non ci fu nessuna conseguenza: le prime azioni legali si chiusero con l'archiviazione perché non erano stati riscontrati reati e l'avvocato aveva proseguito chiedendo ulteriori ispezioni e controlli.

Lo stalking giudiziario è stato inserito nel Codice Penale nel 2009, fa parte degli atti persecutori, contemplati nell'articolo 612 bis del 2009. Consiste nell'avviare azioni giudiziarie infondate e ripetute per colpire la vittima anche dal punto di vista delle spese processuali e legali e non solo da quello psicologico. Nel 2014, con una modifica dell'articolo 91 del Codice di procedura civile, è stato deciso che le spese vengano addebitate a chi ha cominciato la causa inutile; la condotta può essere punita anche per i reati di simulazione di reato e di calunnia.

22 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views