Ragazzino ha 40 di febbre, la famiglia scopre che il pediatra non può assisterlo più
Una storia dai contorni kafkiani, ma che denuncia lo stato di abbandono in cui si può trovare una famiglia indigente nel momento in cui ha bisogno urgentemente di cure. Protagonista è C.F., appena adolescente (14 anni compiuti lo scorso 26 gennaio). Il ragazzino ha la temperatura alta, 40 di febbre che non vuole scendere, la gravità della situazione è confermata da uno stato di alterazione della vista e dell'udito. Ma quando prova a rivolgersi al medico di base, la famiglia del giovane scopre che è stato cancellato dalla lista dei bambini assistiti nel distretto sanitario dell'Azienda sanitaria locale Napoli 1 (quartiere Arenella). Il pediatra è comprensivo con la madre, Carmen D.M., ma gli spiega che non può far niente: il ragazzo ha compiuto 14 anni e deve cambiare medico. Lo dice la legge: dopo i 14 anni non si ha più diritto al pediatra. È chiaro che nei casi di estrema emergenza si può ricorrere alle cure ospedaliere (fra l'altro nemmeno gratuite al cento per cento, ma sottoposte a una valutazione di Triage a seconda del caso).
La donna in una lettera al quotidiano Il Mattino ha spiegato di aver avuto bisogno urgentemente di cure mediche per il figlio, sfortunatamente nel fine settiamana e dunque con gli uffici della Asl chiusi fino al lunedì. Intanto è rivolta a un medico privato. Sborsando quattrini (che non ha). "Qualcuno – conclude la mamma arrabbiata – ci ha detto che è possibile chiedere un ‘prolungamento' dell' assistenza medica, ma qual è la procedura, ed a chi bisogna rivolgersi? Perché l'assistito non viene informato che sta per essere cancellato dalle liste e gli viene comunicato un termine per provvedere a reiscriversi?".