Raid al rione Amicizia, 19 ridotto in fin di vita per uno schiaffo
A dir poco futili i motivi del grave ferimento avvenuto il 16 giugno nel rione Amicizia, nella zona di Capodichino. Tre giovani vennero feriti a coltellate di cui uno in maniera grave per uno schiaffo. Ci sono voluti solo due giorni perché gli agenti del commissariato di Polizia San Carlo Arena riuscissero a ricostruire la dinamica della cruenta aggressione che ha visto vittime tre ragazzi di 17, 19 e 20 anni. Responsabile dell'episodio un giovane di 17 anni, identificato e bloccato dalla polizia.
Il movente del raid punitivo è da ricercare in un episodio avvenuto diverse ore prima del ferimento. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori il 19enne, alla guida della sua Fiat Panda, avrebbe tamponato lo scooter in sella al quale viaggiava il 17enne fermato dalla polizia. Dopo un diverbio lo avrebbe quindi schiaffeggiato, per poi allontanarsi in auto. Dopo l'umiliazione subita, il 17enne, avrebbe cercato il giovane automobilista per un chiarimento. Rintracciatolo il 17enne avrebbe sollecitato un incontro "per chiarire" al quale però non si sarebbe presentato. Sono seguiti messaggi minatori su Facebook, e infine l'aggressione.
Gli inquirenti hanno accertato che il 17enne aveva rimosso il suo profilo Facebook, probabilmente per evitare che si potessero collegare i messaggi di minacce all'aggressione e risalire alla sua identità. Gli agenti sono riusciti ugualmente a identificarlo e a sottoporlo a fermo. Il minore, che si trova ora al Centro di Prima Accoglienza dei Colli Aminei, deve rispondere di duplice tentato omicidio e lesioni. Ancora sconosciuta l'identità dei due complici che hanno partecipato al raid.