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L'omicidio di Ugo Russo a Napoli

Rapina a Napoli, il complice del 15enne ucciso: ‘Voglio cambiare vita’

Il 17enne complice della tentata rapina in cui ha perso la vita Ugo Russo a Napoli la notte del 1 marzo, vuole cambiare vita. Ora si trova in stato di fermo in una comunità, mentre proseguono le indagini. Intanto è stato disposto l’esame autoptico sulla salma del 15 enne, fondamentale per ricostruire l’esatta dinamica di quella notte.
A cura di Gaia Martignetti
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Ugo Russo, il 15enne ucciso da un carabiniere durante una tentata rapina
Ugo Russo, il 15enne ucciso da un carabiniere durante una tentata rapina
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La rapina in cui Ugo Russo ha perso la vita, per il suo complice 17enne era la prima. La notte del 1 marzo la sua vita è cambiata e ora sta riflettendo su quanto accaduto. Le indagini della Procura di Napoli, guidata da Giovanni Melillo proseguono, il carabiniere che ha sparato uccidendo il 15enne è indagato per omicidio volontario. Il giovane complice di Russo invece è in stato di fermo, in una comunità. Un percorso che vive come una seconda possibilità, racconta il suo avvocato Mario Bruno. È deciso a cambiare vita, intende infatti crearsi un futuro diverso. Tutti i suoi pensieri vanno a quanto accaduto al suo compagno, Ugo Russo. Proprio il 17enne, quando spontaneamente si è presentato davanti agli investigatori, ha ammesso che lui e il 15enne volevano tentare la rapina terminata poi con la morte del suo compagno.

È la notte del 1 marzo quando lui e Ugo puntano il rolex di un 23enne, in compagnia di una ragazza. in auto, a via Orsini a Napoli. Quello che non possono sapere è che l'uomo è un carabiniere fuori servizio che quando vede la pistola puntata alla tempia, riferisce il 17enne alle autorità come spiegato dal suo avvocato, avrebbe finto di dare l'orologio ai ragazzi e avrebbe invece impugnato l'arma per sparare. I primi due colpi, secondo testimonianze raccolte da Fanpage.it, avrebbero colpito Russo alla parte anteriore del torace, all'altezza delle spalle. Successivamente, dopo una pausa, sarebbero partiti altri due colpi. Uno avrebbe colpito il 15enne dietro la nuca (nella regione occipitale), mentre fuggiva. L'altro avrebbe mancato il suo complice che è riuscito a scappare. Decisiva per ricostruire con certezza la dinamica sarà l'autopsia, prevista per domani 6 marzo.

Al termine dell'esame autoptico, la famiglia di Ugo Russo, potrà organizzare il funerale del ragazzo. Il padre del giovane alcuni giorni fa aveva espresso la volontà che non si portassero fiori al funerale del figlio, ma che si facessero donazioni all'ospedale Pellegrini, il cui pronto soccorso è stato devastato pare da alcuni conoscenti del ragazzo alla notizia della sua morte.

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