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Rapina finita nel sangue a Ercolano, in manette anche il “palo”

In manette il quarto complice della rapina finita nel sangue a Ercolano il 7 ottobre 2015. In manette è finito il “palo” dei due pregiudicati uccisi dalla pistola della vittima, il gioielliere 68 enne sorpreso dopo un prelievo di 5mila euro al bancomat.
A cura di Angela Marino
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È stati arrestato dai Carabinieri di Torre del Greco il ‘palo' della rapina finita nel sangue a Ercolano, il 7 ottobre del 2015. L'uomo è stato arrestato dopo 5 mesi di indagini scattate dopo il tentativo di rapina ai danni del gioielliere, Giuseppe Castaldo. L'uomo fu avvicinato dai due pregiudicati Luigi Tedeschi e Bruno Petrone, i quali, dopo averlo seguito dallo sportello bancomat, dove aveva prelevato la somma di 5mila euro, lo avvicinarono all'esterno di un deposito, intimandogli di consegnare loro il denaro in suo possesso.

La rapina a Ercolano

Come accertato dalle indagini, sarebbe stato proprio S. E. arrestato oggi, a condurre i due all'istituto di credito dove la vittima stava prelevando e a pattugliare la zona a bordo di uno scooter mentre il colpo veniva messa a segno. In quell'occasione Castaldo reagì alla minaccia estraendo a sua volta un'arma e facendo fuoco contro i due pregiudicati, che morirono sul colpo. Petrone e Tedeschi erano armati di una pistola a salve. Il 68enne – indagato poi per eccesso di difesa –  sparò invece con una Beretta calibro 9×21, legalmente detenuta. Negli ultimi mesi sono stati arrestati altri tre complici della rapina, una donna e due uomini, tutti coinvolti nelle fasi organizzative del colpo.

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