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Rapito dalla camorra per i debiti di droga del cognato, presi altri 5 del commando

La Squadra Mobile ha arrestato gli altri 5 componenti del commando che, a febbraio, sequestrò un 28enne, estraneo alla malavita, per costringere il cognato a restituire 350mila euro destinati all’acquisto di cocaina dall’Olanda. L’uomo era stato liberato in poche ore grazie all’intervento della fidanzata, che aveva denunciato il rapimento.
A cura di Nico Falco
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Il blitz dei carabinieri per liberare l'ostaggio
Il blitz dei carabinieri per liberare l'ostaggio

"Cercano Pasquale, fallo venire e loro mi liberano". Si erano affiancati alla sua automobile e lo avevano rapito e portato in un appartamento di San Giovanni a Teduccio, dove lo tenevano in ostaggio. Volevano che saltassero fuori i 350mila euro del clan Mazzarella che erano scomparsi. Soldi che lui non aveva mai visto: erano stati affidati al cognato per acquistare una partita di droga. E così, senza avere nessun legame con la camorra, si era ritrovato in balìa di un gruppo di criminali, col terrore di essere torturato o, forse, anche ammazzato.

A distanza di 5 mesi da quel rapimento arriva oggi, 10 luglio, l'ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip ed eseguita dalla Squadra Mobile di Napoli, nei confronti di cinque indagati, ritenuti responsabili di sequestro di persona a scopo di estorsione, con l'aggravante del metodo mafioso e dell'agevolazione del clan di camorra dei Mazzarella. I fatti risalgono al 6 febbraio scorso, quando la vittima, residente a Capua, era stata bloccata nel centro della cittadina casertana da un gruppo di persone arrivato su tre automobili. Il 28enne era stato costretto a salire su una delle vetture ed era stato portato a San Giovanni a Teduccio.

Poche ore dopo aveva avvisato la fidanzata, sorella di Pasquale Del Vecchio. Le aveva detto che era tenuto in ostaggio e che quelle persone volevano il fratello: "Cercano Pasquale, fallo venire e loro mi liberano". Ma la donna si era rivolta alle forze dell'ordine, mandando a monte quel sequestro: i carabinieri avevano subito avviato le indagini e in poche ore erano risaliti al nascondiglio, organizzando un blitz per liberare l'ostaggio. Una operazione lampo che aveva sorpreso i sequestratori, che si erano visti costretti ad abbandonare l'ostaggio e a scappare.

Nel mese di febbraio i carabinieri avevano sottoposto a fermo di pm Salvatore Bonavolta e Alberto Sassolino. Le successive indagini hanno portato all'individuazione degli altri componenti di quel commando. Il contesto è quello del traffico internazionale di stupefacenti e i rapporti che legano le famiglie Bonavolta di San Giovanni a Teduccio e i Del Vecchio di Capua. Pasquale Del Vecchio, hanno ricostruito gli inquirenti, aveva avuto il compito di acquistare cocaina in Olanda e per questo motivo Mariano Bonavolta e Salvatore Bonavolta gli avevano affidato 350mila euro. I soldi, però, erano scomparsi e la droga non era arrivata.

Così i Bonavolta avevano deciso di costringere Del Vecchio a restituire quella somma sequestrando il cognato, che con la camorra non aveva nulla a che fare. Nel corso delle intercettazioni, gli indagati sono stati registrati mentre inneggiano alla mafia e si compiacciono del sequestro, col proposito di metterne a segno altri. I destinatari dell'ordinanza cautelare sono Elena Balzamo, 34 anni, Roberto Caputo, 26 anni, Alberto Cozzolino, 34 anni, Gennaro Cozzolino, 40 anni, e Filomena Cozzolino, 38 anni.

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