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“Reddito minimo cittadino a Napoli”: lo promette De Magistris

De Magistris sfodera il reddito minimo a partire da quest’anno. Il criterio base è l’essere residenti a Napoli da 24 mesi.
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Luigi De Magistris rispolvera il reddito minimo cittadino a Napoli. Il vecchio progetto che fu avviato dalla Regione Campania all'epoca guidata da Antonio Bassolino è ora ‘sposato' dal sindaco ricandidato: "A poche ore dal 1° maggio 2016, la Giunta comunale ha approvato, assieme al bilancio preventivo, una Delibera con la quale si introduce il peddito minimo cittadino" si legge nella nota di Palazzo San Giacomo. La delibera, a firma degli assessori al Welfare Roberta Gaeta e al Lavoro, Enrico Panini, arriva dopo la raccolta di firme per la presentazione di un progetto di legge per il Reddito minimo regionale, culminato ora con l'introduzione del Reddito minimo cittadino. La giunta de Magistris parla del 2016 ovvero dell'anno in corso, per avviarlo sperimentalmente. "Napoli, insieme a Livorno  – sottolineano dall'Assessorato al Welfare ed al Lavoro – è l'unica città nella quale si fa questa scelta di civiltà in un Paese che, assieme alla Grecia, è l'unico a non avere alcuna legislazione al riguardo nonostante che il Parlamento Europeo, fin dal lontano 1992, lo abbia chiesto con una apposita deliberazione a tutti gli stati membri".

Che cos'è il Reddito Minimo Cittadino a Napoli

La ‘griglia' di riferimento sul Reddito Minimo cittadino è quella già resa nota a più riprese dal Movimento Cinque Stelle che ne è stato promotore a livello nazionale. In pratica assegno mensile euro per chi ha perso il lavoro o si trova sotto la soglia di povertà. Ora a Napoli – promette il Comune – dovrebbe partire la fase sperimentale per correggere eventuali problemi derivanti dalle prime attuazioni. Nelle prossime settimane saranno definiti gli importi annuali ed i criteri di accesso. Il criterio base per usufruire del Reddito Minimo Comunale è l'essere residenti a Napoli da almeno 24 mesi.

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