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Regionali Campania, Vincenzo De Luca eletto e sospeso? Impazza il toto-vicepresidente

Vincenzo De Luca sta già ragionando su chi scegliere nel caso non possa insediarsi personalmente come presidente della Regione Campania. In lizza fedelissimi del sindaco di Salerno, ma anche renziani di ferro ed esponenti istituzionali di primo livello.
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La Commissione Antimafia ha espresso il suo verdetto: il processo sul caso Seapark, per il quale il candidato governatore del centrosinistra ha rinunciato alla prescrizione e che lo vede in attesa del verdetto di appello, rende automaticamente De Luca un "impresentabile". Si tratta di una vicenda del tutto diversa da quella per cui il sindaco di Salerno Dunque Vincenzo De Luca potrebbe diventare, grazie al voto popolare, presidente della Regione e subito dopo dovrebbe essere sospeso ai sensi della legge Severino. In questo caso, a De Luca non resterebbe che nominare un vice per reggere la Regione al suo posto: un vice che nessuno ha mai eletto, dunque, guiderebbe la Campania fino al termine della sospensione. D’altronde, non è la prima volta che De Luca è costretto a fare un percorso simile: lo scorso gennaio, poco prima che gli venisse notificata la decadenza da sindaco di Salerno, aveva nominato vicesindaco uno dei suoi più stretti collaboratori, Enzo Napoli, trasferendolo direttamente dal suo staff alla giunta.

Elezioni Campania, chi sarà il vicepresidente della giunta ?

Chi sarà questo fantomatico vicepresidente, che De Luca dovrebbe nominare dopo la convalida degli eletti in Consiglio Regionale? Nelle ultime ore i nomi si sprecano. In pole position sembra esserci l’avvocato e parlamentare del Pd Fulvio Bonavitacola, già vicesindaco di Salerno per volontà proprio di De Luca, “dominus” della campagna elettorale del centrosinistra per le regionali nel 2010, da sempre uno dei politici di più stretta osservanza deluchiana. Rimanendo a Salerno, De Luca potrebbe puntare su un altro dei suoi collaboratori, Nello Mastursi, attuale capo staff di De Luca al Comune, responsabile regionale per gli enti locali del Partito Democratico e, soprattutto, l’uomo che si è occupato di mettere insieme la coalizione di centrosinistra per queste elezioni. Qualche settimana fa, De Luca aveva appunto detto di non sapere come fossero finiti tanti ex uomini e donne del centrodestra nelle liste a suo supporto, perché aveva delegato l’intera questione proprio a Mastursi, che avrebbe, a suo vantaggio, proprio i rapporti già stabili con i leader dei partiti e delle liste che oggi sono dalla parte di De Luca.

De Luca potrebbe, però, chiedere una mano a Matteo Renzi: nel caso il suo vice fosse un renziano di ferro, l’esecutivo regionale avrebbe protezione massima dal Governo nazionale nell’attesa che De Luca possa assumere tutte le sue funzioni da presidente. Il nome che circola con insistenza nelle ultime ore è quello di Pina Picierno, eurodeputata democratica che qualche mese fa era data come una delle papabili per la candidatura. Uscita dalla porta, dunque, rientrerebbe dalla finestra. La Picierno, però, sta per partorire il suo primo figlio (il padre è l’uomo-comunicazione del Governo Renzi, Francesco Nicodemo) e questo potrebbe creare difficoltà, perché le prime settimane dopo la sospensione coincideranno con la nascita e saranno le più complesse da gestire sotto un punto di vista politico. Più difficile che De Luca scelga il commercialista napoletano Umberto De Gregorio, uno dei suoi sponsor della prima ora nel capoluogo, anch’egli renziano convinto.

Il sindaco di Salerno potrebbe, però, decidere di guardare verso il centro, scegliendo un nome istituzionale per la gestione della fase di emergenza. Circola il nome dell’ex rettore dell’Università di Salerno ed attuale presidente del Consiglio Comunale di Napoli Raimondo Pasquino, il quale, per la verità, potrebbe anche diventare sindaco facente funzioni di Napoli, perché Luigi De Magistris, che ha lo stesso problema di Vincenzo De Luca, starebbe pensando anche lui all’ex esponente dell’Udc. Pasquino è amico di De Luca, amico di De Mita, amico di De Magistris e la scelta della sua persona sarebbe una ottima mediazione tra varie esigenze. Se De Luca volesse cementare ancora di più il suo rapporto con De Mita, però, potrebbe addirittura scegliere la figlia del sindaco di Nusco. Ciriaco voleva che Antonia De Mita fosse nominata vicepresidente della giunta da Stefano Caldoro, il quale gli ha detto di no, con conseguente salto del fosso da parte dell’Udc. De Luca potrebbe, nelle prossime settimane, premiare così il suo nuovo alleato. Il tutto, ovviamente, se sarà eletto presidente dai cittadini della Campania.

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