Renzi lascia Salerno e scherza: “Sono l’assistente di De Luca”
Aggiornamento ore 17: Renzi lascia Salerno: "Ci saranno molte inaugurazioni da fare a Salerno nei prossimi mesi. Come sapete, il vostro presidente della Regione ha una certa particolare sensibilità nel chiedere i soldi e nel farlo per Salerno". Matteo Renzi ha lasciato la città campana e prima di congedarsi dalla stampa ha scherzato definendosi "l'assistente di De Luca". Con De Luca alla guida, ha sottolineato Renzi parlando del governatore, la Campania"potrà far aumentare non solo il proprio pil, ma quello del Paese". "Abbiamo firmato – ha consluso il premier prima di lasciare Salerno – il primo dei 15 patti che intendiamo siglare per il Sud. È un impegno straordinario per rimettere il Mezzogiorno in marcia. Se il Sud riparte, l'Italia riparte e diventa la locomotiva d'Europa. Il Sud ha tutto per farcela e la Campania ne è la guida. Vincenzo De Luca ha chiarito, con la concretezza che non gli manca, la grande opportunità che è il patto per la Campania. Se ci staremo reciprocamente col fiato sul collo, finalmente le cose potranno accadere. Chi ha fatto il sindaco sa che l'unico modo per far partire i lavori dei cantieri e' quello di seguirli".
Aggiornamento ore 15: Il premier Matteo Renzi è giunto a Salerno accompagnato dal governatore della Campania, Vincenzo De Luca, per una visita alla Stazione marittima che verrà inaugurata domani. Il presidente del consiglio è atterrato in elicottero a Pontecagnano, anticipando la sua visita prevista per domani. "Ci tenevo ad esserci, è un lavoro straordinario che rende omaggio a un grande architetto come Zaha Hadid. Salerno vive una strepitosa fase di trasformazione urbanistica" – ha detto il premier – "Solo chi vive di pregiudizio non si rende conto che in questa città accade qualcosa di straordinario".
La firma del Patto per la Campania
"È finito il tempo in cui si buttavano via i fondi europei". Così Matteo Renzi nella conferenza stampa dopo la firma del Patto per la Campania, in Prefettura a Napoli. Il Patto è il primo degli accordi previsti dal Masterplan per il Mezzogiorno. All'esterno del palazzo della prefettura, in piazza del Plebiscito, un gruppo di una decina di manifestanti dei centri sociali ha contestato la presenza del presidente del consiglio. "In Italia – ha proseguito – c'è un senso di grande riscatto, un Paese che è orgoglioso delle bellezze che ha e che cerca di sfruttare. È quello che abbiamo fatto con Expo, è quello che cerchiamo di fare ovunque, la Campania per la sue difficoltà è simbolo di un Paese che riparte: patti per il Sud, non chiacchiere. Finalmente si fa sul serio, l'epoca degli sprechi la mettiamo in soffitta facendo le cose serie, partendo dal Mezzogiorno".
Il premier ha incontrato anche una delegazione del rione Sanità, sconvolto dagli omicidi degli ultimi giorni. All'incontro ha partecipato anche Antonio Cesarano, il papà di Genny, il 17enne, vittima innocente, ucciso lo scorso 6 settembre da un colpo di pistola nel quartiere. "Siamo abbastanza soddisfatti per gli impegni che sono stati assunti dal premier – dice don Berselli. – Per quanto riguarda l'apertura delle scuole i tempi potrebbero essere anche molto brevi. Attenderemo con fiducia sperando che ci siano segnali concreti anche per gli altri due punti da noi evidenziati".
La visita a sopresa a Pompei
Il presidente del consiglio Matteo Renzi stamane ha visitato l'area archeologica di Pompei. Il capo dell'esecutivo e la moglie Agnese hanno visitato a mostra Tra mito e natura, recentemente inaugurata nel sito archeologico vesuviano, gli affreschi di Moregine e ora la mostra, anch'essa appena aperta da poco, sull'Egitto a Pompei. Si è trattato di una visita privata.