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Renzi firma il Patto per Napoli: “La città è fondamentale per far ripartire il Sud”

Si è appena concluso l’incontro in Prefettura tra il Presidente del Consiglio Matteo Renzi e il sindaco di Napoli Luigi de Magistris per la firma del “Patto per Napoli”. Entrambi hanno sottolineato la loro soddisfazione per i grandi interventi da attuare in città grazie ai 308 milioni di euro previsti dal Patto. I due hanno finalmente aperto al dialogo reciproco, evitando però di parlare di temi caldi, motivo di scontri in passato, come la questione legata a Bagnoli.
A cura di Valerio Papadia
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Il dialogo tra il Presidente del Consiglio Matteo Renzi e il sindaco di Napoli Luigi de Magistris, dopo molte false partenze, sembra ormai definitivamente avviato. L'occasione? La firma del "Patto per Napoli" – 308 milioni di fondi stanziati dal Governo per intervenire sulle criticità della città – avvenuta poco fa negli uffici della Prefettura alla presenza di molti rappresentanti delle istituzioni, come il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca. Entrambi hanno evidenziato la loro soddisfazione per il grande lavoro di collaborazione attuato dal Governo e dalla Città Metropolitana e per i lavori di riqualificazione in più settori che verranno attuati grazie ai fondi previsti dal Patto.

L'incontro è stato aperto da Claudio De Vincenti, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, che ha introdotto i temi principali del Patto per Napoli, ponendo soprattutto l'accento sui bisogni dei cittadini, sulla rigenerazione urbana, sull'ambiente e sulla cultura. De Vincenti ha poi passato la parole prima a De Magistris e poi a Renzi che, al termine dei loro discorsi hanno preso parte alle foto di rito e alla consueta stretta di mano. È la prima volta che la presenza del Premier in città non genera violente manifestazioni, fatta eccezione per una cinquantina di persone che stamattina hanno mostrato il loro dissenso al referendum costituzionale del prossimo 4 dicembre.

Le parole del sindaco di Napoli Luigi de Magistris

Appena salito sul palco, il primo cittadino partenopeo si è detto subito "soddisfatto per la firma, frutto di anni di confronti con le istituzioni e con la cittadinanza". Il sindaco si è poi subito concentrato sui temi caldi: "La demolizione delle Vele è un risultato storico non solo per Napoli, ma per tutta la Nazione. Soddisfazione anche per i luoghi storici e culturali della città, che hanno già fatto registrare grandi risultati per il turismo". De Magistris ha poi proseguito, rivolgendosi al Premier: "Siamo riusciti a tenere separata la dialettica politica, spesso anche con visioni differenti, da un corretto dialogo istituzionale". "I sindaci hanno il diritto di discutere con i cittadini il futuro della loro città" ha detto, concludendo il suo intervento.

Le parole del Presidente del Consiglio Matteo Renzi

Il Premier ha esordito scusandosi con tutta la platea per il ritardo accumulato, poi anche lui è entrato nel vivo della questione del "Patto per Napoli". "Noi ci impegniamo per il controllo reciproco così che tutto possa essere trasparente per i cittadini – ha dichiarato -. Gli interventi sulla metropolitana possono rendere quella di Napoli la più bella del mondo. Anche la valorizzazione di Scampia è indice di qualità di una buona amministrazione comunale e nazionale. Fa bene contro gli stereotipi sulla città". Renzi ha poi proseguito: "La discussione al Sud è partita male. Tante sono state le divergenze con de Magistris, ma a livello istituzionale Napoli ha reagito benissimo. Napoli è importante per far ripartire il Mezzogiorno". Il Premier ha concluso poi il suo intervento con un appello a tutti i sindaci: "Basta continuare a lamentarsi delle cose che non vanno. Il vostro apporto è decisivo per migliorare l'Italia".

Sì al dialogo, ma Bagnoli resta ancora un tabù?

L'incontro per la firma del "Patto per Napoli" è stato fondamentale per avviare un dialogo costruttivo tra l'amministrazione cittadina e il Governo. Durante l'incontro in Prefettura, però, nessuna menzione è stata fatta a proposito di un tema caldo come quello che riguarda il commissariamento di Bagnoli, che da più di un anno è il motivo preponderante degli attriti tra il Matteo Renzi e Luigi de Magistris.

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