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Reporter di Fanpage.it minacciato per un servizio sui Casamonica: le solidarietà

Il sindaco ha espresso la propria solidarietà ad Alessio Viscardi per le minacce e il tentativo di aggressione subiti all’eliporto di Terzigno, nel Napoletano. Il giornalista di Fanpage si trovava sul posto per un servizio sui funerali del boss romano Vittorio Casamonica. Messaggi da Libera Campania e dal deputato Pd Migliore.
A cura di Angela Marino
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"Non è ammissibile che un giornalista venga minacciato di morte". Lo ha detto in una nota il sindaco di Napoli Luigi de Magistris commentando l'inquietante episodio che ha visto protagonista Alessio Viscardi, giornalista di Fanpage, aggredito e minacciato all'eliporto di Terzigno sabato 22 agosto mentre girava un servizio sui funerali del boss Casamonica. Il cronista napoletano si trovava sul posto per riprendere la pista da cui è partito l'elicottero che lo scorso 20 agosto ha sorvolato i cieli della capitale, spargendo petali di rose alla cerimonia funebre del boss Vittorio Casamonica.

Solidarietà dal Sindaco Luigi de Magistris

"Non è ammissibile – scrive De Magistris – che un giornalista venga minacciato di morte, di essere ammazzato e sotterrato sotto le piscine vuote, perché tenti di capire quali fossero i gestori dell'eliporto di Terzigno dal quale è partito l'elicottero dei funerali organizzati dai Casamonica- continua il primo cittadino – Ad essere minacciata è anche l'indignazione necessaria affinché un giorno questo Paese sia scevro da mafie e da ostentazioni di modalità di tipo mafioso. Ad Alessio Viscardi la solidarietà della Città di Napoli". Nel video che il giornalista è riuscito a rendere pubblico nonostante in quattro, all'eliporto Elicast, avessero tentato di strappargli la telecamere, sono chiaramente udibili le minacce: "Ti ammazziamo, ti veniamo a prendere a casa", dicono i quattro circondando il giornalista, che ha denunciato l'episodio alle autorità competenti.

Messaggi da Libera Campania e da Migliore (Pd)

"Siamo vicini al giornalista aggredito per il semplice fatto che stava svolgendo il proprio lavoro". Con queste parole Libera Campania e i familiari delle vittime innocenti esprimono solidarieta' al giornalista aggredito dopo aver trovato la pista di decollo dell'elicottero da cui sono stati lanciati petali al boss Casamonica. "Fare il giornalista nelle nostre terre e' sempre piu' difficile" – continua la nota – "come Libera accompagniamo chi si impegna quotidianamente ad essere ricercatore di verita' e giustizia". "A poche settimane dal trentennale dell'uccisione di Giancarlo Siani sentiamo il dovere di rinnovare il nostro impegno a fianco della verita' e della libera informazione. Auspichiamo una presa di coscienza collettiva capace di affermare un'informazione in grado di essere strumento concreto per contrastare le mafie e la corruzione", conclude la nota.
Messaggio di solidarietà anche da parte del parlamentare Pd Gennaro Migliore: "Sempre – scrive su twitter – dalla parte dei giornalisti che cercano la verità".

La solidarietà dell'Ordine dei giornalisti nazionale

Il Comitato Esecutivo dell'Ordine nazionale dei Giornalisti presieduto da Enzo Iacopino, nella sua prima riunione di settembre in una nota ha condannato le aggressioni verbali e fisiche nei confronti di colleghi che si sono occupati con articoli, inchieste e interventi in trasmissioni televisive e sulla carta stampata dei più eclatanti episodi di cronaca, citando le "minacce di morte rivolte ad Alessio Viscardi, reporter investigativo di ‘Fanpage.it', da quattro persone mentre stava effettuando un'inchiesta sul funerale di Vittorio Casamonica".
"Durante gli ultimi otto anni in Italia le aggressioni contro i giornalisti investigativi che si occupano di criminalità sono aumentate in modo esponenziale. I responsabili – come ha ricordato l'altro ieri il rappresentante Osce per la Libertà dei media Dunja Mijatovic – solo in pochi casi sono stati identificati e condannati. Il Comitato Esecutivo, preoccupato di questa escalation, esprime solidarietà a tutti i colleghi vittime di minacce e invita autorità e Forze dell'ordine a far luce su queste intimidazioni per garantire ai cittadini il diritto ad essere informati, perché imbavagliare la stampa è un attentato alla democrazia".

Ultimo aggiornamento: 2 settembre 2015

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