Restare a casa per riprendersi la propria vita, il video di un videomaker napoletano
Le dita che si fermano un attimo prima di arrivare alla bocca, prima di assaggiare la marmellata, sono un pugno allo stomaco. Sono il simbolo della quotidianità che scompare, di quei gesti che fanno parte del vissuto e che (per) adesso dobbiamo dimenticare. In tempi di pandemia, col virus invisibile che ha stravolto il modo di vivere di miliardi di persone, non si può abbassare la guardia. Nemmeno per un istante. Tutti nelle retrovie, a coprire le spalle ai medici e agli infermieri che sono in trincea, tutti a combattere, ognuno col proprio ruolo per riguadagnare la propria vita.
Ma il risultato arriverà. Lo confermano i dati ufficiali: i guariti sono sempre di più, sempre meno sono le persone che finiscono in Terapia Intensiva. E ci sono i vaccini all’orizzonte: stanno dando buoni risultati nei test preclinici, la sperimentazione sull’uomo potrà cominciare a breve e ci sono tutti i presupposti perché questo incubo possa diventare solo un terribile ricordo. Intanto, l’unico modo è aspettare. Rallentare il contagio. Adattarsi, ma non lasciarsi sopraffare. Come nel video pubblicato online da Pietro Paolo Falco, giovane videomaker napoletano (su Facebook come Rozzo Aristocratico), che vuole essere un segnale di speranza e di incoraggiamento, ricordare che anche il sacrificio di rimanere in casa fa parte della guerra che ognuno sta combattendo contro il coronavirus Sars-Cov-2.
E quindi anche il normale gesto di prepararsi un panino con la marmellata va modificato, nelle immagini che scorrono le manciate di caffè coprono l’inquadratura come le badilate di terra su una sepoltura. I controlli continui sui dati, sulle statistiche, per vedere quanti sono i guariti, quanti sono i nuovi contagi. E lo sforzo di continuare con la propria vita, gli esercizi in casa per rimanere attivi, i frenetici e continui lavaggi di mani mentre i giorni passano, la piazza sotto casa resta vuota e il numero dei contagi continua a salire. Fino a quando il computer restituisce un risultato diverso: quella dannata linea ha cambiato direzione, va verso il basso. E si può riprendere a guardare fuori dalla finestra con speranza.