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Riapre la Cleprin: l’azienda simbolo dell’antiracket rinasce dalle ceneri dell’incendio

Riprende le attività l’azienda di detersivi Cleprin di Sessa Aurunca bruciata tre giorni fa in un incendio doloso, mentre il titolare, Antonio Piscascia, interveniva a un convegno sulla legalità.
A cura di An. Mar.
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Se l'incendio di tre giorni fa era un tentativo di intimidazione ai danni dell'imprenditore antiracket, Antonio Picascia, ebbene, sembra tutt'altro che riuscito. La Cleprin, la fabbrica di detergenti industriali di Sessa Aurunca (Caserta) andata in fiamme lo scorso 24 luglio ha riaperto. I titolari Antonio Picascia e Franco Beneduce insieme ai lavoratori hanno ripreso le attività puntualmente alle otto di questa mattina. Tutti ai propri posti per produrre un detersivo, "a costo di miscelarcelo a mano" ha dichiarato Antonio Picascia. La voglia è quella di produrre qualcosa di concreto, "per ripartire con il piede giusto" dicono i titolari dopo l'abbraccio di solidarietà che li ha stretti all'indomani del rogo che ha distrutto l'intero stabilimento e che sembra ipotizzabile sia un attentato camorristico da parte degli stessi clan che l'imprenditore ha denunciato. Picascia aveva sporto denuncia per estorsione contro gli affiliati al clan Esposito, scardinando il sistema del "pizzo". Dopo gli arresti, Picascia era diventato un simbolo della ribellione al racket partecipando a conferenze pubbliche ed incontri nelle scuole.

Ma mentre riapre la Cleprin viene sferrato un nuovo attacco ad un simbolo della lotta alla camorra a Napoli. Si tratta dell'ennesimo furto al Fondo Rustico Amato Lamberti a Chiaiano, gestito dalla cooperativa "Resistenza anticamorra".I ladri si sono introdotti nel fondo agricolo di notte asportando merce per un valore di 10 mila euro. Proprio in questo periodo estivo il Fondo sta ospitando i campi estivi di Libera che vedono la partecipazione di centinaia di ragazzi da tutta Italia in attività di riqualificazione dell'area nord di Napoli. I ladri hanno lasciato sul capannone della struttura e sull'asfalto delle svastiche naziste dipinte con uno spray nero. Sull'episodio è intervenuto il Movimento 5 Stelle attraverso il parlamentari che siedono nella commissione antimafia: "I beni confiscati che realizzano percorsi virtuosi devono essere protetti con grande attenzione, perché colpirli è mandare un messaggio di minaccia non solo ai territori dove insistono ma, anche a tutta la lotta antimafia e alla società civile, un’intimidazione che non può passare sotto silenzio" fanno sapere i grillini in un comunicato stampa.

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