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Riccardo Muti in visita a Capodimonte: si siede al pianoforte e suona Chopin

Il famosissimo direttore d’orchestra ha visitato il complesso museale accompagnato dalla famiglia e dal direttore Sylvain Bellenger e rimanendone stregato. Poi, nel Salone da ballo, si è seduto al pianoforte e ha incantato i visitatori eseguendo un valzer di Chopin.
A cura di Redazione Napoli
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Il maestro Riccardo Muti
Il maestro Riccardo Muti

Ieri il Museo di Capodimonte di Napoli ha avuto, tra i numerosi visitatori che hanno affollato le sue sale (l'ingresso, come ogni prima domenica del mese, era gratuito) un ospite d'eccezione: il famosissimo direttore d'orchestra Riccardo Muti. Il maestro, nato proprio a Napoli 75 anni fa e ora direttore della Chicago Symphony Orchestra, ha visitato il museo con la sua famiglia, la figlia Chiara e la moglie Cristina Mazzavillani, accompagnato da una guida particolare, il direttore del complesso Sylvayn Bellenger.

Muti è rimasto incantato dalle spiegazioni del direttore e dalla bellezze ospitate dalla pinacoteca, soprattutto dalla "Crocifissione" del Masaccio, dal Salottino di Porcellana e dalla Sala dell'Armeria, che ospita capolavori di Tiziano, Michelangelo e Bruguel. Il maestro ha poi sottolineato l'importanza del lavoro svolto da Bellenger per valorizzare il museo e il parco circostante e quanto la bellezza di Capodimonte lo renda orgoglioso di essere napoletano, dichiarando l'intenzione di voler aiutare il museo per diffondere la conoscenza dello stesso e di tutta la città nel mondo.

Giunto poi nel Salone da ballo, ha messo in scena un suggestivo "fuori programma", condito anche da un simpatico retroscena. Muti non ha resistito alla tentazione e si è seduto al pianoforte, venendo però redarguito da Giuseppe Cordua, uno dei custodi del museo. Necessario l'intervento del direttore Bellenger, che ha ringraziato l'uomo per l'ottimo lavoro svolto e ha poi consentito al maestro di suonare. Muti si è profuso nella realizzazione di un valzer di Chopin che, riecheggiando nella maestosa sala, ha regalato ai visitatori un'esperienza unica e magica. Il maestro si è dimostrato poi anche molto disponibile a firmare autografi e a scattare foto con i presenti.

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