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Rifiuti, siamo senza impianti: la Campania esporta ancora i rifiuti organici in Veneto

Il rapporto annuale dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra) mostra un’immagine impietosa della situazione rifiuti in Campania. In particolare, il differenziato organico finisce per metà in Veneto a causa della carenza degli impianti di trattamento del compost campani.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Quasi mezzo milione di tonnellate di rifiuti organici prodotti dalla Campania, la metà dei quali prendono la via del Veneto perché gli impianti per trattarli sono inadeguati. Questo quanto emerso dal rapporto annuale dell'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra), che ha analizzato da nord a sud la "via dei rifiuti", ma anche il tasso di esportazione ed importazione dall'estero: e da questo sono emersi parecchi dati importanti ma che gettano un po' nello sconforto sul problema dei rifiuti in Campania, che proprio in questi giorni sta vivendo un nuovo problema legato all'emergenza rifiuti.

Impianti per la differenziata non adeguati

Il problema di fondo che emerge dall'analisi dei dati Ispra è che gli impianti di trattamento non sono sufficienti per trattare i rifiuti, e così, soprattutto quelli organici, bisogna esportarli. E non a caso il flusso in aumento riguarda proprio i rifiuti esportati all'estero, mentre crolla la percentuale di quelli importati. Proprio al Sud il problema degli impianti sembra essere più sentito, visto che gran parte dei rifiuti finisce poi negli impianti di trattamento anche del Nord ed, in particolare, del Nord-Est come Veneto e Friuli.

Rifiuti organici della Campania, la metà finisce in Veneto

Il 49,7% dei rifiuti organici della Campania finisce in Veneto: in pratica, la metà di tutto l'organico che la regione produce. Una quota altissima se si pensa, ad esempio, che la Campania produce da sola 487mila tonnellate di organico, prima in tutta Italia, e che il Lazio secondo ne produce 270mila. In pratica, in Veneto ci finisce una quota di rifiuti organici della Campania pari a più di quanta ne produca l'intero Lazio, che invece manda il 48,7% del suo "prodotto" in Friuli Venezia Giulia e un altro 23,4% in Veneto. Insomma, la stragrande maggioranza dell'organico d'Italia finisce nel Nord Est. In una precedente inchiesta di Fanpage.it, si dimostrava come parte della frazione umida proveniente dalla Campania venisse smaltita in Veneto nonostante livelli di impurità non conformi alle norme di legge.

Il 22% dei rifiuti dell'Italia mandati all'estero sono campani

Il 22% dei rifiuti italiani mandati all'estero provengono dalla Campania, che è seconda in percentuale solo al Friuli Venezia Giulia, che arriva al 27% del totale esportato. La percentuale più alta di rifiuti importati in Campania riguarda l'abbigliamento: tantissime le aziende della regione che importano rifiuti derivati dall'abbigliamento e procedono al loro recupero. In totale, quelli dell'abbigliamento sono il 22% di tutti i rifiuti importati dall'Italia, dopo plastica (29%) e vetro (25%), quest'ultimo destinato in massima parte alla Lombardia. Complessivamente, i rifiuti esportati da tutta Italia sono aumentati del 31% in un anno, mentre quelli importati sono scesi all'8% complessivo.

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