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Rifiuti speciali non autorizzati, sequestrato impianto di trattamento rifiuti ad Avellino

Impianto trattamento rifiuti sequestrato a Calabritto, nell’Avellinese: non era in regola con le autorizzazioni per la gestione dei rifiuti speciali non pericolosi prodotti dal trattamento meccanico. Denunciati in stato di libertà il legale rappresentante ed il responsabile tecnico dell’impianto stesso.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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L'impianto di trattamento rifiuti sequestrato dai carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Salerno a Calabritto, nell'Avellinese.
L'impianto di trattamento rifiuti sequestrato dai carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Salerno a Calabritto, nell'Avellinese.

Un impianto di trattamento rifiuti è stato sequestrato dai Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Salerno a Calabritto, nell'Avellinese. Al suo interno venivano infatti stoccati rifiuti speciali senza autorizzazione. Nei guai due persone, entrambe denunciate in stato di libertà: si tratta del legale rappresentante della società genere, con sede legale in provincia di Napoli, e del responsabile tecnico dell'impianto.

La scoperta è avvenuta durante i controlli tenuti nelle ultime settimane. I carabinieri, infatti, avevano avviato una serie di accessi ispettivi nell'area industriale di Calabritto, con particolare attenzione all'impianto di stoccaggio e trattamento rifiuti, che si occupa di rifiuti speciali pericolosi e non, in gran parte costituiti da vetro, materiali ferrosi, plastica, gomma ed ingombranti, esteso su una superficie di 20mila metri quadri. Dai controlli, è emerso che vi fossero gravi violazioni per quanto riguarda le autorizzazioni per la gestione dei rifiuti speciali non pericolosi prodotti dal trattamento meccanico. E non solo: anche la certificazione antincendio è risultata non a norma, ma bensì scaduta da circa due anni. E così è scattato il sequestro preventivo dell'impianto, su richiesta del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Avellino: impianto che è stato affidato in custodia al legale rappresentante, che è stato contestualmente denunciato in stato di libertà assieme all'uomo che ne è il responsabile tecnico.

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