Rione Traiano, auto modificate come i narcos per nascondere la droga, preso corriere del clan
Un sistema del genere non si era mai visto in zona. La droga non era nascosta sotto il sedile, nemmeno in un vano segreto nel cruscotto o infilata nelle ruote. Era sotto il pannello, in un altro nascondiglio, che si apriva con un complesso sistema di chiavi, codici e calamite. Praticamente, introvabile. Un meccanismo ideale per trasportare quintali di cocaina, quanto basta per rifornire le piazze di spaccio del Rione Traiano, di Soccavo e di Pianura, e per tenere in piedi un sistema droga che solo nell'area occidentale di Napoli vale decine di milioni di euro.
Il nascondiglio tecnologico, più simile a quelli usati dei narcos colombiani che ai sistemi della camorra, lo hanno scoperto gli agenti del commissariato Pianura, che ieri mattina hanno arrestato un uomo ritenuto vicino all'attuale reggente del clan Sorianiello di Soccavo, Giuseppe Mazzaccaro, che secondo gli inquirenti tiene le redini del gruppo criminale durante la detenzione del fondatore, Alfredo Sorianiello detto ‘o Biondo.
Franco Pelella, 42 anni, era in una Lancia Musa sul viale Traiano quando è incappato nella pattuglia. Gli agenti lo hanno visto rallentare, sterzare, cambiare direzione. Lo hanno riconosciuto e lo hanno inseguito. Dal primo controllo, mentre l'uomo assisteva impassibile, sembrava che quella macchina fosse "pulita". Poi, però gli agenti hanno scoperto il meccanismo. Si azionava con un mezzo giro di chiave, contemporaneamente un magnete doveva essere appoggiato sul cruscotto per attivare un circuito; si digitava quindi un codice e i sediolini si aprivano all'indietro, svelando la botola.
Dentro c'erano 1,3 chili di cocaina, in una busta e in involucri, 10 panetti di hashish per 992 grammi, 4 confezioni di crack per 396 grammi, un bilancino e una pistola calibro 9 con matricola abrasa e dieci cartucce; il valore sul mercato è di circa 300mila euro. Un carico di droga, che sarebbe andato a rifornire le piazze di spaccio della zona, dove il mercato della droga è in gran parte in mano al clan Sorianiello. L'uomo è stato arrestato per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti e per porto e detenzione di arma da fuoco.