Rischio frane: a Napoli riguarda 6mila cittadini
Il drammatico episodio dello scorso 31 marzo che ha visto crollare a Napoli, a Posillipo, nella zona Rampe diSant'Antonio, un costone di roccia su un palazzo investendone un'intera porzione e sfiorando la tragedia per le decine di famiglie rimaste miracolosamente incolumi, ha acceso i riflettori sul rischio frane in alcune zone della città. Secondo un documento dell'Autorità di Bacino, struttura alla quale è deputata la verifica dello stato del territorio sono oltre 5800 gli abitanti di Napoli che vivono aree a rischio frana. La notizia è stata pubblicata oggi dal quotidiano "Il Mattino". Il documento è consultabile sul sito internet abdcampaniacentrale.it.
Da Posillipo all'area flegrea, ecco quali sono le zone a rischio
Il rischio idrogeologico, secondo l'Autorità, riguarda numerose zona della città partenopea, dai Camaldoli a Posillipo, da via Manzoni a Fuorigrotta ma ciò non implica, secondo gli esperti, che tutte le persone che abitano in quelle zone rischino la vita. Analizzando le mappe disegnate dall'Autorità si scopre che quelle con codice R4, cioè quelle con rischio più elevato, figurano un'ampia zona dei Camaldoli (sia sul lato che si affaccia sul quartiere Pianura che su quello del versante Soccavo); tutta l'area di Posillipo e in misura minore l'area di via Manzoni che si affaccia su Fuorigrotta. Si tratta di zone della città densamente abitate ed edificate, dove l'unica possibilità che resta per fronteggiare il rischio è la prevenzione. Nell'articolo viene anche evidenziato che non esiste un piano di evacuazione per i cittadini a rischio in caso di pericolo. Più precisamente, ne fu realizzata una bozza, nel 2013, però considerata inidonea e rispedita al mittente per un miglioramento. In molte zone collinari della città (San Martino, Posillipo, corso Vittorio Emanuele, via Tasso), infine, i palazzi sono stati realizzati "rubando" spazi alla natura.