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Rissa al Liceo Umberto, su Facebook il ragazzo ferito medita vendetta

La rissa, scoppiata tra due studenti all’uscita del ginnasio di piazza Amendola, avevano mandato in ospedale uno dei due contendenti. Proprio un amico di quest’ulitmo, su Facebook, avrebbe pubblicato una frase che lascerebbe supporre un desiderio di vendetta: “Il leone è ferito, ma non è morto”.
A cura di Valerio Papadia
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Una violenta rissa tra due adolescenti degenerata nel sangue, con uno dei due contendenti ricoverato in ospedale con lesioni multiple al volto, rischia di non fermarsi all'episodio isolato. Lo scorso martedì, 4 aprile, un 15enne e un 16enne si erano affrontati a suon di calci e pugni all'esterno del Liceo Umberto I, in piazza Amendola a Chiaia, salotto della Napoli bene. La rissa, pare scoppiata a causa di una ragazza contesa, era degenerata quando uno dei due ragazzini era stato colpito ripetutamente al volto con un casco dall'avversario, rendendo necessario un suo ricovero in ospedale. E proprio da quest'ultimo, adesso, c'è il timore che possa meditare vendetta.

Come racconta Il Mattino, infatti, sul profilo Facebook di un caro amico del ragazzo che ha avuto la peggio nella disputa, sarebbe apparsa la frase "Il leone è ferito, ma non è morto". Stando ai ragazzi del ginnasio di piazza Amendola, tra cui, da martedì, non si parla d'altro che della rissa, la frase sarebbe un segno inequivocabile che qualcuno stia preparando una rappresaglia nei confronti del ragazzino che ha prevalso nella lotta.

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