Rivolta contro le cartelle Equitalia spedite dall’Asl Napoli 1 per i ticket
È polemica a Napoli ed in provincia per la decisione dell’Asl Napoli 1 di inviare, tramite Equitalia, cartelle esattoriali ad oltre ventimila cittadini, con l’intimazione di pagare ticket sanitari risalenti all’anno 2012. Secondo l’Asl, infatti, molti avrebbero, dolosamente o per colpa, autocertificato in modo falso di avere i requisiti previsti dalla legge per l’esenzione. La fretta dell’ente sanitario è dovuta soprattutto al fatto che il prossimo 31 dicembre questi crediti scadranno: l’Asl rischia, così, di perdere ben un milione e mezzo di euro.
Dopo la denuncia di Fanpage, sul caso si muove anche la politica: discuterà del tema la commissione consiliare politiche sociali del Comune di Napoli, convocata dalla presidente Maria Caniglia di DemA. Sono stati invitati a partecipare alla riunione anche i consiglieri regionali che fanno parte della commissione sanità. “E’ assurdo – attacca la consigliera Caniglia – che l’Asl abbia inviato a cittadini ignari direttamente le cartelle esattoriali, senza richiedere prima spiegazioni. Ci saranno sicuramente persone che hanno autocertificato il falso, ma insieme a loro ci sono numerosi cittadini che hanno compiuto degli errori in buonafede, magari barrando per ignoranza un codice sbagliato. L’Asl non può fare di tutta l’erba un fascio. Comprendo che è stato necessario inviare degli avvisi per interrompere la prescrizione, ma adesso è necessario fermare i procedimenti e verificare le singole posizioni caso per caso.”
Il caso è stato sollevato da un medico di base, Bruno Provitera, che spiega perché in molti casi le cartelle esattoriali sono immotivate. “Una mia paziente, che verte oggi come nel 2012 in gravi condizioni economiche, ha ricevuto un avviso da Equitalia. L’Asl le contesta di aver dichiarato di essere disoccupata, quando invece lei percepisce una pensione di 450 euro al mese: entrambe le condizioni danno diritto all’esenzione totale, solo che invece di barrare E03 sul modulo, ha barrato E02. Questa ovviamente non può essere considerata una frode e ci sono numerosi casi simili solo tra i miei assistiti.”
Agli sportelli dell’Asl Napoli 1 si stanno già formando le file di persone che protestano e che chiedono spiegazioni e quasi sempre i dipendenti non sanno cosa rispondere. I dirigenti dell’Asl, contattati da Fanpage, non rispondono alle chiamate.