Rosa, la 20enne ferita nella “stesa” a Secondigliano: “Ora sono terrorizzata”
È stata ferita per sbaglio durante l'ennesima stesa di camorra. Rosa 21 anni, è stata colpita con alcuni proiettili mentre era affacciata al balcone della sua abitazione in Corso Secondigliano, a Napoli ed è tuttora convalescente dalle ferite riportate. Cinque colpi in tutto, calibro 9×19 esplosi con una semiautomatica hanno raggiunto la palazzina dove abita al quartiere della periferia nord. La giovane è stata colpita da un primo proiettile al braccio e dal secondo al bacino, da dove è fuoriuscito attraverso l'anca sinistra. "Sono miracolata – ha detto in una intervista al Corriere del Mezzogiorno – ma le sfide per la mia vita sono appena iniziate. Ho paura, sono terrorizzata ma anche arrabbiata".
"Potevo rimanere paralizzata, morire, il colpo poteva perforarmi lo stomaco, il polmone" racconta Rosa, riferendosi alle lesioni multiple provocate dai proiettili che i medici hanno subito riscontrato con la tac al suo ricovero. I colpi le hanno trapassato le ossa ferendola in maniera grave. Eppure l'obiettivo del raid non era certo lei, non c'era, per la precisione, un vero obiettivo: la "stesa" ovvero la sventagliata di proiettili contro un locale, una casa, una caserma, ha l'unico scopo di spaventare, intimidire, segnare il territorio. È un'affermazione di potere, un rituale che, qualche volta, fa vittime innocenti come Rosa. Proprio di questo la ragazza si indigna come possono fare fuoco contro una ragazza? Senza pensare di potermi ammazzare? Possibile che non hanno pensato a questo? Devono sentirsi in colpa, devono vedere come soffriamo io e la mia famiglia. Non posso mollare ma non posso far finta di nulla".