Rubano 236mila euro intercettando la posta elettronica: la nuova pericolosa truffa informatica
Una nuova e pericolosa truffa informatica, nota solo da qualche tempo come Bec (acronimo di Business email compromise) quella messa a punto da due cittadini nigeriani, che sono stati arrestati dagli uomini delle sezione Financial Cybercrime della Polizia Postale di Napoli, in collaborazione con i colleghi di Torino, su disposizione della Procura partenopea. I nigeriani, grazie alla truffa informatica, sono riusciti ad intercettare transazioni commerciali avvenute tramite posta elettronica, riuscendo a sottrarre a un imprenditore ben 236mila euro.
Come funziona la truffa informatica Bec
Le indagini sono partite proprio a seguito delle denuncia presentata dall'uomo, amministratore delegato di un'azienda campana operante nel settore della commercializzazione di gas industriale. L'uomo ha denunciato alle forze dell'ordine che un bonifico di 236mila euro partito dal suo conto corrente a saldo di una fattura commerciale non era arrivato sul conto del reale beneficiario, bensì su un altro conto corrente, quello dei due truffatori, che gli avevano comunicato il furto con una email. Le indagini della Polizia Postale hanno permesso di risalire a un conto corrente postale, intestato a un cittadino nigeriano residente a Torino, sul quale erano stati depositati i soldi dell'imprenditore. Subito dopo, i soldi erano stati trasferiti su un altro conto intestato al nigeriano e su una carta intestata a una cittadina nigeriana, anche lei residente nel capoluogo piemontese.
In seguito alle verifiche effettuate degli agenti della Polizia Postale di Napoli, sono stati allertati i colleghi di Torino, che hanno effettuato perquisizioni nei confronti dei due cittadini nigeriani, sequestrando tutti i conti correnti sui quali erano stati depositati i soldi provento della truffa informatica.