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Rubano l’unità di terapia intensiva dall’ambulanza a Napoli e la buttano per strada

Nella notte è stata scassinata l’ambulanza del 118 della postazione Chiatamone, nel centro di Napoli. I ladri hanno portato via l’unità di terapia intensiva mobile. L’hanno buttata per strada pochi metri più avanti, verosimilmente rendendosi conto che un’attrezzatura del genere non sarebbe stata facile da rivendere.
A cura di Nico Falco
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Probabilmente pensavano che da quella attrezzatura avrebbero potuto ricavarci un bel po' di soldi, ma si sono dovuti arrendere davanti all'evidenza: troppo difficile piazzare sul mercato nero una strumentazione del genere, dotata tra l'altro di scheda sim e quindi facilmente localizzabile. E così, dopo il furto, l'hanno semplicemente buttata per strada. È successo nella notte appena trascorsa in via Chiatamone, nel quartiere Chiaia, nel centro di Napoli, vittima è la postazione 118 del Chiatamone.

I sanitari, ad inizio turno, si sono accorti che l'ambulanza era stata scassinata. Qualcuno, nella notte, aveva forzato il vetro laterale ed era riuscito a introdursi nel mezzo, alla ricerca di qualcosa di valore da portare via. L'unica cosa alla portata è stata l'unità di terapia intensiva mobile Schiller, modello Argus Pro Lifecare 2, un macchinario fondamentale per la postazione: fa da defibrillatore, da monitor dei parametri vitali del paziente ed è in grado di elaborare tracciati elettrocardiografici. Una dotazione, insomma, di quelle che possono salvare una vita. E che agli occhi di un ladro diventano una possibilità di guadagno.

Soltanto che, e questo aspetto deve essere venuto in mente solo dopo al criminale di turno, è difficile trovare un acquirente che abbia il giusto mix di contanti, pochi scrupoli e tanta sfrontatezza per utilizzare un macchinario del genere rubato. Ed è stato probabilmente per questo motivo che il ladro se ne è disfatto poco dopo: alcuni residenti hanno avvisato i sanitari che era stato abbandonato a terra a rampe Lamont Young, a pochi metri dalla postazione. Ora si dovrà verificare se lo Schiller è ancora funzionante, col rischio che una postazione debba rimanere senza fino a una sostituzione o una riparazione. "Resta il danno al mezzo di soccorso e tanta amarezza per il gesto orribile", commenta l'associazione Nessuno Tocchi Ippocrate, che ha segnalato il furto.

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