Ruggi d’Aragona, con 6000 euro i malati gravi potevano per scavalcare le liste d’attesa
Scandalo all'Ospedale Ruggi di Salerno. La Procura del capoluogo ha aperto un'inchiesta che vede coinvolti diversi medici del presidio ospedaliero accusati di aver permesso, dietro pagamento di ingenti di somme di denaro, che alcuni pazienti scavalcassero le regolari liste d'attesa anticipando la propria operazione. Nel registro degli indagati c'è anche Takanori Fukushima, che nell’ottobre del 2015 finì sulle pagine di cronaca per una visita medica a Papa Francesco, successivamente smentita. I militari del nucleo investigativo hanno eseguito il mandato di arresto ai domiciliari primario di Neurochirurgia all'ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona, Luciano Brigante. Sospeso dall'esercizio di pubblico servizio il direttore del reparto di Neuroscienze, Renato Saponiero, accusato di omessa denuncia e abuso d'ufficio.
Mazzette fino a 6000 euro: sistema "intramoenia" del Ruggi di Salerno
Le indagini sono state avviate nel 2015 dopo la denuncia di un parente di una paziente deceduta dopo l'operazione nel nosocomio salernitano. Le indagini ipotizzano che l’operazione chirurgica fosse avvenuta dopo il versamento di una somma in denaro. Dai successivi accertamenti sarebbe emerso un sistema di gestione privata degli interventi, basato sul versamento di ingenti somme di denaro. Si tratta di mazzette che vanno da 1.500 fino a 6000 euro versate direttamente nelle tasche dei medici per accelerare i tempi delle liste d'attesa. I pazienti cui veniva proposto di "accelerare" i tempi erano per la maggior parte affetti da patologie come metastasi cerebrali, problemi spinali, meningioma e neoplasia cerebrale. Takanori Fukushima, era tra i luminari la cui esperienza in campo internazionale veniva indicata come garanzia ai pazienti.