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Salerno, Carmela diventa mamma dopo 7 aborti spontanei grazie ad una tecnica innovativa

Un piccolo miracolo quello avvenuto a Salerno: dopo 7 aborti consecutivi, Carmela è diventata madre a 43 anni grazie ad una tecnica innovativa sviluppata al Centro Mediterraneo Medicina della Riproduzione di Salerno, centro diretto dal dottor Domenico Danza. E così finalmente è riuscita a dare alla luce Cecilia, una splendida bambina di 2,1 chili.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Una donna di 43 anni è riuscita a coronare il suo sogno di diventare madre, dopo sette aborti spontanei, e grazie ad una tecnica innovativa. E' accaduto a Carmela Salvati, titolare di un punto Snai, che da cinque anni combatteva con una serie di ben sette aborti spontanei, che le avevano fatto quasi perdere le speranze. Carmela, salernitana come il marito, Arturo Aversa, cinquantenne agente di Polizia Municipale, dal 2018 si è rivolta al Centro Mediterraneo Medicina della Riproduzione di Salerno, centro diretto dal dottor Domenico Danza, un autentico "pioniere" nel campo della medicina della riproduzione, già uno dei primi in Italia, nel 1986, ad ottenere una gravidanza da fecondazione in vitro.

La coppia, che vive a Mercato San Severino, ha deciso quindi di affidarsi a lui per coronare il proprio desiderio di costruire una famiglia e mettere alla luce un figlio. E c'è riuscita: nell'ospedale di Agropoli, infatti, Carmela ha dato alla luce una splendida bambina di nome Cecilia, dal peso di 2,1 chili ed in ottimo stato di salute. La tecnica innovativa a cui è stata sottoposta prevede in pratica "da una parte, il trattamento della patologia trombofilica e dall'altra l'aumento di tolleranza immunologica della donna nei confronti dell'embrione", ha spiegato il dottor Danza. "Esso, com'è noto, è generato dal patrimonio genetico della madre e del padre, e proprio quest'ultimo conferisce caratteristiche di allogenicità all'embrione, rendendolo immunologicamente estraneo alla futura madre e pertanto suscettibile di rigetto". Le donne, tuttavia, possiedono meccanismi fisiologici che permettono lo sviluppo della gravidanza. E proprio lavorando su questi ultimi, è stato possibile "neutralizzare" le reazioni di rigetto che causavano, dunque, i ripetuti aborti della donna. Che ora può finalmente abbracciare la propria figlia, assieme al marito.

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