Salerno, costringe i dipendenti a vendere carne scaduta e pasta con blatte: arrestato
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SALERNO – E' stato arrestato questa mattina un settantenne di salerno, accusato dei reati di estorsione ai danni dei propri dipendenti e per commercio di prodotti scaduti. L'uomo è stato portato ai domiciliari al termine dell'operazione, diretta dai carabinieri di Nocera Superiore e dalla Guardia di Finanza di Nocera Inferiore, al termine di un'indagine condotta alla Procura del comune salernitano.
L'uomo, settant'anni, è amministratore unico di una società che gestisce molteplici supermercati nell'agro nocerino-sarnese. Dalle indagini, è emerso che l'uomo aveva creato un vero e proprio clima di intimidazione e di costrizione ai danni dei propri dipendenti, attraverso minacce di ritorsioni e di licenziamenti, oltre a plurime vessazioni commesse ai loro danni. In particolare, i dipendenti venivano costretti secondo quanto ricostruito dalle indagini ad accettare condizioni di lavoro illegittime rispetto al proprio contratto di lavoro, nonché una retribuzione inferiore rispetto al lavoro prestato, a rinunciare a permessi e riposi, e perfino a sottoscrivere quietanze liberatorie con le quali dichiaravano di rinunciare ai crediti di lavoro maturati e non corrisposti dal proprio datore di lavoro. A questo scenario già di per sé impressionante, le indagini hanno anche scoperto che in questo clima di prevaricazione, l'uomo costringeva i propri dipendenti a vendere al pubblico del cibo d'asporto preparato con alimenti scaduti e non idonei al consumo, come carne annerito e maleodorante, che veniva corretta con l'aggiunta di additivi, frutta ed ortaggi marci e perfino pasta contenente blatte. Le forze dell'ordine hanno anche quantificato il profitto ricavato dall'uomo da questo clima estorsivo nei confronti dei propri dipendenti, e pari a poco più di un milioni e settecentomila euro.