Salerno, donna operata al cuore: aveva una protesi cardiaca del chirurgo Christiaan Barnard
Una donna di sessant'anni la scorsa settimana ha subito un intervento presso l'ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona di Salerno. Un'operazione che doveva essere come tante altre, nella normale routine del lavoro, ma ciò che hanno scoperto i medici una volta aperto il torace della paziente è stato incredibile. Hanno trovato una protesi cardiaca impiantata dal cardiochirurgo Chrstiaan Barnard, autore del primo trapianto di cuore della storia della Medicina. Una grande emozione per l'equipe di Severino Isu, impegnata nell'intervento. I medici con stupore hanno potuto constatare che la protesi cardiaca era ancora in ottime condizioni, essendo durata incredibilmente cinquant'anni.
Donna con una protesi cardiaca da cinquant'anni
La storia della donna operata è quella di una paziente sottoposta a un delicato intervento chirurgico da bambina, quando all'età di cinque anni i genitori incaricarono il fratello di portarla a Città del Capo, in Sud Africa, dove operava il professor Barnard, dopo aver scoperto che la figlia aveva un problema grave alla valvola mitrale. E nell'ospedale Groote-Schuur, costruito nel 1938 e diventato famoso proprio per il lavoro del cardiochirurgo che portò a termine il primo trapianto di cuore della storia, la bambina è rimasta diversi mesi.
Chi è Chrstiaan Barnard: fece il primo trapianto di cuore
Il professor Christiaan Barnard fu un cardiochirurgo di fama mondiale per aver svolto e portato a termine il primo trapianto di cuore della storia della Medicina nel lontano 3 dicembre del 1967. L'intervento durò ben nove ore e riuscì alla perfezione. Sfortunatamente il paziente, un 54enne che ricevette l'organo da una ragazza di 25 anni deceduta, morì a sua volta 18 giorni dopo l'intervento, a causa di una polmonite aggressiva. Il 2 gennaio del 1968 Barnard eseguì il secondo trapianto di cuore e questa volta il paziente sopravvisse circa un anno e mezzo, e proseguì la sua carriera lavorativa con altre operazioni fino alla scoperta della ciclosporina, un immunosoppressivo che cambiò radicalmente la storia del trapianto cardiaco.