Adagiato su una ciambella di salvataggio, con la testolina appoggiata su un salvagente più piccolo. Alla destra c'è la Madonna, a sinistra c'è San Giuseppe, entrambi neri. E nero è anche il piccolo Gesù bambino, nella versione del presepe che è stata esposta in una chiesa del centro storico di Padula, in provincia di Salerno: niente mangiatoia o grotta, la natività è raffigurata su un barcone alla deriva, con gli altri pastori che per l'occasione diventano i migranti che fanno da compagni per quel viaggio della speranza. L'opera, realizzata dall'associazione "Amici del Presepe – sezione Pietro Gallo", che per la 25esima edizione della mostra ha curato gli allestimenti di tantissimi presepi disseminati nei luoghi simbolo di Padula.
Una "attualizzazione" sfruttando lo stesso tema c'era stata già l'anno scorso, quando a Milano, nella Casa della Carità, fondata dal cardinale Carlo Maria Martini, fu esposta una natività su un gommone, e a Perugia quest'anno col presepe coi bambini annegati, e anche in questo caso la scelta degli artisti ha fatto scoppiare la polemica, tra chi invoca il rispetto della tradizione e chi critica il messaggio che un presepe del genere potrebbe trasmettere.
"Gesù bambino è nato in una mangiatoia sotto ad una capanna – dice il questore della Camera e parlamentare salernitano di Fratelli d'Italia Edmondo Cirielli – e non su una barca di migranti. Basta mistificare le nostre tradizioni soprattutto in vista del Natale. Con questo presepe che messaggio si vuole trasmettere ai più piccoli? che l'Italia deve essere invasa da migliaia e migliaia di clandestini per lo più islamici e far pensare falsamente che anche Gesù fosse un immigrato? Siamo alla follia. Le nostre tradizioni non posso essere piegate agli interessi degli scafisti o dei padroni delle cooperative dell'accoglienza e non si può assolutamente calpestare la veridicità dei nostri Vangeli".