Salvini a De Luca: ‘Vuole chiudere confini? Migliaia di campani preferiscono curarsi al nord’
La chiusura della Campania, prospettata dal governatore De Luca, potrebbe avere delle pesanti ripercussioni sulla salute dei cittadini in quanto la Sanità regionale non si è mostrata in grado di rispondere al bisogno di cure dei campani. Lo ha detto Matteo Salvini, che in diretta su Facebook ha attaccato il governatore campano Vincenzo De Luca in risposta alle dichiarazioni in cui annunciava la chiusura dei confini nel caso la Lombardia avesse scelto di riaprire tutto prima del tempo e senza il placet del Governo. "De Luca vuol chiudere la Campania – ha detto Salvini – Ricordo sottovoce al signor De Luca che l'anno scorso più di 15mila tra uomini e donne sono partiti per farsi curare in Lombardia. Spero che il signor De Luca non voglia impedire ai suoi concittadini di farsi visitare e curare da altri. Evidentemente De Luca non ha una Sanità all'altezza".
Lo scorso 17 aprile De Luca aveva dichiarato di essere pronto a chiudere i confini regionali in caso di un "balzo in avanti" della Lombardia; nella stessa giornata aveva chiarito la posizione della Campania, specificando che nella regione rimarrà la quarantena per chi arriva da aree dove i contagi sono ancora molti alti e che una eventuale decisione di riapertura va decisa dallo Stato in base ad elementi scientifici e coinvolte tutta la Nazione.
I viaggi della speranza dal sud verso il nord in Italia
Il leader della Lega si riferisce ai cosiddetti "viaggi della speranza", agli spostamenti dalla Campania (e da altre regioni del Sud) verso il nord per le cure sanitarie. Secondo il rapporto 2019 della Fondazione Gimbe, che analizza la migrazione sanitaria interregionale nel 2017, il più alto indice di fuga (ovvero di persone che preferiscono curarsi in altre regioni) appartiene al Lazio (13,2%), seguito dalla Campania (10,3%), che insieme contribuiscono a circa un quarto della mobilità passiva; nell'elenco figurano però anche regioni come la Lombardia (7,9%), Puglia (7,4%), Calabria (6,7%) e Sicilia (6,5%).
Le regioni dove è invece più alta la mobilità attiva, ovvero quelle verso cui gli italiani preferiscono spostarsi per essere curati, sono Lombardia (25,5%) ed Emilia Romagna (12,6%), che insieme sono meta di circa un terzo degli spostamenti; seguono Veneto (8,6%), Lazio (7,8%), Toscana (7,5%) e Piemonte (5,2%).