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Matteo Salvini a Napoli, la Mostra d’Oltremare chiude le porte. E lui: “Verrò lo stesso”

Una giornata di scontro istituzionale aspettando l’arrivo del leader leghista Matteo Salvini che infiamma la piazza dei centri sociali partenopei. Alla fine la Mostra d’Oltremare chiude le porte e nega l’utilizzo della sala per la kermesse politica: “Abbiamo preferito rinunciare a 11 mila euro che restituiremo piuttosto che averne 300 mila di danni”. L’europarlamentare infuriato: “Non è una dittatura, andrò lo stesso a Napoli”.
A cura di Redazione Napoli
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Una giornata di occupazioni,tensioni, accuse e decisioni, quella che anticipa l'arrivo di Matteo Salvini a Napoli. Stamane i centri sociali hanno occupato la sala della Mostra d'Oltremare in cui domani il leader della Lega Nord avrebbe dovuto tenere il comizio. ‘Avrebbe', già: perché dopo una serie di vertici in Prefettura e vari interventi dei consiglieri comunali di centrosinistra della maggioranza che sostiene Luigi De Magistris il management della Mostra d'Oltremare, ente controllato dal Comune di Napoli, ha deciso di «revocare» l'utilizzo degli spazi della Mostra in favore dell'europarlamentare leghista rescindendo di fatto il contratto che autorizzava la kermesse a Fuorigrotta.
A confermare il niet della struttura ricettiva di Napoli Ovest, Donatella Chiodo e Gennaro Oliviero, rispettivamente presidente e consigliere delegato della società partecipata, spiegando che è stato rescisso il contratto con gli organizzatori della manifestazione: "Restituiremo quanto ci hanno dato. Abbiamo preferito rinunciare a 11 mila euro che restituiremo piuttosto che averne 300 mila di danni".

Complessa e non priva di tensioni, la riunione in prefettura col neo prefetto Carmela Pagano, l'assessore alle politiche urbane, Carmine Piscopo, il capo di gabinetto del Comune Attilio Auricchio, Donatella Chiodo, presidente della Mostra e il presidente della Municipalità X di Napoli, Diego Civitillo. Al termine del vertice il prefetto ha sostanzialmente lasciato la patata bollente nelle mani della Mostra che non ci ha pensato due volte: via il contratto con Salvini e il comizio è rimasto senza sede. Immediata la replica del leader nordista affidata ai soliti canali social: "Lo Stato a Napoli non esiste, comandano violenti e centri sociali. Lo Stato non è in grado di garantire democrazia, sicurezza e libertà d'espressione. Non è possibile che l'Italia sia ostaggio di delinquenti, di sindaci complici e ministri assenti". E annuncia: "Visto che non siamo in dittatura e per rispetto nei confronti delle migliaia di persone che hanno già annunciato la loro pacifica presenza, domani alle 17 sarò Napoli come previsto".

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