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Salvini a Napoli: “Non posso fare in qualche mese quello che non si è fatto in decenni”

Il ministro degli Interni Matteo Salvini, atteso in Prefettura a Napoli per le 15 per il vertice sull’ordine pubblico e la sicurezza, spiega a Radio Crc: “C’è un impegno di uomini e mezzi su Napoli che non si è mai visto prima, ma di certo non posso fare in qualche mese quello che non si è fatto in decenni”.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Matteo Salvini, vice-premier e ministro degli interni.
Matteo Salvini, vice-premier e ministro degli interni.

Matteo Salvini arriva a Napoli: il ministro dell'interno è atteso per il vertice sull'ordine pubblico e la sicurezza previsto per le 15 in Prefettura, ma come di consueto è già arrivato nel capoluogo partenopeo, dove è stato intervistato da Radio Crc nel corso della trasmissione "Barba & Capelli" condotta da Corrado Gabriele. "C'è un impegno di uomini e mezzi su Napoli che non si è mai visto prima", ha spiegato Matteo Salvini, "ma di certo non posso fare in qualche mese quello che non si è fatto in decenni. Sono tornato per incontrare sindaci, parroci e cittadini: metto a disposizione uomini, mezzi, telecamere, poliziotti ed interventi di ordine pubblico, ma molto dipende anche dalle realtà locali".

Il ministro degli interni ha anche stilato una sorta di "lista" dei problemi di Napoli che intende affrontare. "Oltre alla camorra, restano tanti altri problemi, come parcheggiatori abusivi e case occupate. Stiamo cercando di risolvere tutte queste situazioni difficili nel minor tempo possibile e, posso affermare fieramente, che ci stiamo riuscendo. Sulla camorra", ha aggiunto ancora Salvini, "lo Stato deve essere assolutamente vicino a chi denuncia. Abbiamo rinnovato i vertici dell’agenzia dei beni confiscati, abbiamo dato più poteri, più soldi, la possibilità di gestire i beni anche da parte di professionisti". E sulla camorra lancia la sua ricetta personale per sconfiggerla: "Possiamo farlo solo andando a sequestrare ville, conti correnti, non solo a Napoli ma ovunque, anche a Milano. Sull’immigrazione", ha quindi concluso, "posso fare cose concrete in nove mesi, sulla criminalità ci vuole più tempo. Ma occorre la partecipazione di tutti: enti locali, cittadini, commercianti".

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