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Tesoro di San Gennaro, notificato il ricorso contro il decreto del Viminale

Notificato al Ministero e alla Curia il ricorso contro la modifica dei criteri di nomina dei membri della Deputazione di San Gennaro. Il Viminale ha previsto l’introduzione di 4 membri nominati dalla Curia. Contro il provvedimento che pregiudica la laicità dell’organismo che custodisce il culto del santo, lo scorso 5 marzo sono scesi in piazza migliaia di napoletani.
A cura di An. Mar.
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È stato notificato il ricorso contro il decreto del Ministero dell'Interno che impone la presenza di 4 membri della Curia all'interno della Deputazione di San Gennaro, l'organismo che custodisce il culto del Tesoro napoletano. Entro 30 giorni il ricorso sarà depositato al Tar della Campania  per la fissazione della prima udienza. La Deputazione contesta il provvedimento del Ministero – che si riserva, tra l'altro di rinominare gli 11 membri in carica – contro il quale sono scesi in piazza anche i cittadini napoletani lo scorso 5 marzo.

Il tesoro "conteso" tra Chiesa e Stato

Contro l'ingerenza della Chiesa nell'organismo che da 4 secoli si occupa di custodire il tesoro del patrono della città pertenopea, sotto la guida del sindaco di Napoli, si sono mobilitate migliaia di persone, dandosi appuntamento davanti al Duomo, dove alcune settimane fa hanno sventolato dei fazzoletti bianchi. Altre manifestazioni di protesta sono state previste nelle prossime settimane. La deputazione rappresenta infatti il popolo napoletano nella cura del patrimonio che nei secoli è stato donato in memoria del Santo da nobili e teste coronate. La non ingerenza della Chiesa era stata sancita da diverse bolle pontificie che affidavano la cura del culto ai rappresentati del popolo partenopeo.

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