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San Sebastiano al Vesuvio, scalava i chilometri alle auto, truffa in concessionaria

I carabinieri hanno denunciato il titolare e un dipendente di una concessionaria di San Sebastiano al Vesuvio (Napoli) per tentata truffa: sono accusati di avere modificato i dati del contachilometri di dieci automobili in vendita per “ringiovanirle” e trarre in inganno i potenziali clienti, convinti di acquistare un’auto meno usurata. In alcuni casi scalati anche 150mila chilometri.
A cura di Nico Falco
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I carabinieri della stazione di San Sebastiano al Vesuvio hanno denunciato due persone per tentata truffa: si tratta del titolare e di un dipendente di una concessionaria della zona, accusati di avere modificato i valori riportati sui contachilometri di 10 automobili che erano state esposte per la vendita. Di avere, insomma, scalato i chilometri, per far credere al potenziale acquirente che la vettura fosse meno usata: in alcuni casi i chilometri scomparsi erano stati addirittura 150mila.

Tra i possibili truffati, però, ci era finito anche un carabiniere, che si era accorto che qualcosa non tornava: le vetture apparivano troppo usurate per avere davvero percorso quel numero di chilometri indicato sulla strumentazione. I carabinieri hanno così controllato le vetture che si trovavano in esposizione nella rivendita del Vesuviano, hanno confrontato i dati sul cruscotto con quelli riportati della carta di circolazione e hanno scoperto che, per dieci vetture, i numeri non coincidevano: accanto al timbro dell'ultima revisione era segnato un numero di chilometri superiore a quello che indicava il contachilometri durante il controllo; in questo modo le vetture venivano "ringiovanite" e potevano essere vendute a una somma più alta.

Come funziona la truffa sui chilometri delle auto usate

Per scalare i chilometri sui contachilometri c'è bisogno di manomettere le centraline, dove sono immagazzinati i dati sull'utilizzo della vettura. In questo caso probabilmente era questo il sistema che era stato utilizzato: i carabinieri hanno sequestrato 2 tablet e alcuni cavi connettori, che verosimilmente erano stati utilizzati per connettere le vetture alle applicazioni che alterano i conteggi. Sotto sequestro anche le 10 automobili su cui è stata riscontrata la truffa.

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