Un duplice omicidio per indebolire gli avversari e imporsi su di loro, un altro per eliminare chi aveva provato ad affrancarsi, ancora un agguato per mettere a tacere chi si era ribellato ai capi. Sono stati tutti commessi dagli uomini degli Amato-Pagano, e nell'ambito delle guerre contro i rivali prima e per mantenere l'egemonia poi, i tre episodi di sangue risolti dalla Squadra Mobile della Questura di Napoli, che ha eseguito a carico di cinque indagati una ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP presso il Tribunale di Napoli su richiesta della Direzione distrettuale antimafia locale.
Le indagini, fondate su dichiarazioni di collaboratori di giustizia e intercettazioni e supportate dai numerosi riscontri, riguardano tre diversi agguati, commessi oltre dieci anni fa nell'area Nord di Napoli e riconducibili alla guerra per il controllo di Arzano e sul traffico di stupefacenti nell'area. Il primo è quello in cui furono uccisi Ciro Girardi e Domenico Girardi, fratelli, referenti sulla zona per il clan Di Lauro e uccisi dagli Amato-Pagano il 3 giugno 2006 ad Arzano; di quel duplice omicidio sono accusati Renato Napoleone e Marco Hudelka, entrambi di 35 anni. Il secondo episodio è l'agguato ai danni di Marco Maisto e Giovanni Irollo, il 17 giugno 2006 a Melito: fu una epurazione interna per estromettere il gruppo Maisto, già responsabile del duplice omicidio Girardi e nel tempo divenuto insubordinato al clan; sono accusati Oreste Sparano, 32 anni, Carmine Pagano, 34 anni, e Cesare Pagano, 49 anni. Di nuovo Cesare Pagano è accusato anche per l'omicidio di Antonio Matrullo, avvenuto il 26 Giugno 2009 nel Lotto P di Scampia: secondo quanto emerso dalle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia l'uomo fu ammazzato perchè entrato in aperta polemica coi vertici del clan.