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Sanità, l’appello dei farmacisti campani a De Luca: “Basta disagi e disservizi”

Dalle presunte irregolarità della gara di Soresa per le forniture di ossigeno liquido alle falle del sistema informatico regionale passando per il caos della fatturazione elettronica, le istanze di Federfarma Campania al nuovo presidente della Regione Vincenzo De Luca che, fra le altre deleghe, detiene anche quella alla Sanità, commissariata da oltre cinque anni.
A cura di An. Mar.
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Carenze strutturali del sistema nell'erogazione dei farmaci e del pagamento delle fatture, anomalie nelle gare per le forniture di medicinali primari per la salute degli utenti e altre falle nella macchina della sanità hanno un solo deleterio esito: lo spreco di migliaia di euro di risorse a danno della qualità del servizio per i pazienti. Ottimizzare il sistema per risparmiare denaro e per migliorare le prestazioni offerte all'utenza è la richiesta della Federazione dei Farmacisti campani, Federfarma, al governatore della Campania, Vincenzo De Luca.  Federfarma sottopone al nuovo presidente, che detiene anche la delega alla Sanità, alcune questioni cruciali nel settore. Tra queste le presunte irregolarità nella gara Soresa – oggetto di un esposto indirizzato al Presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione Raffaele Cantone – per le forniture di ossigeno liquido, le falle nella  cosiddetta "Distribuzione per Conto e quelle nel meccanismo della fatturazione elettronica.

La gara Soresa per l'ossigeno liquido

Prima fra le anomali denunciate da Federfarma Campania è la gara per la distribuzione dell’ossigeno liquido, indetta dalla società regionale Soresa. In pratica, in virtù degli esiti della gara, dal primo luglio l’ossigeno liquido non viene più distribuito ai pazienti attraverso le farmacie, ma consegnato direttamente a casa del paziente dalle ditte che si sono aggiudicate l’appalto. Secondo Federfarma ciò comporta una prima grave violazione: quella di spezzare il circuito ditta- farmacista-paziente eliminando l'intermediario e connettendo, di fatto il paziente direttamente all'azienda, bypassando la supervisione del farmacista rispeto all'adeguatezza del piano terapeutico. L’ossigeno, farmaco di fascia A, infatti, per legge deve essere somministrato da un farmacista. Altra incongruenza segnalata dai farmacisti è quella che riguarda la caratterizzazione del prodotto in singoli lotti e con prezzi diversi che variano da 1,78 a 2,30 euro. Federfarma Campania ha quindi presentato un esposto al Presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione Raffaele Cantone ed al Presidente dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato Giovanni Pitruzzella, informando in una nota anche il Ministro della salute Beatrice Lorenzin.

Gli sprechi della distribuzione per conto

Come funziona il meccanismo di distribuzione dei medicinali alle farmacie in Campania? I medicinali vengono erogati alle farmacie, che li vendono, spiega Federfarma,  ai pazienti ad un costo –  spesso elevato –  dalle Asl, che a loro volta li acquistano direttamente. Si chiama "distribuzione per conto". E anche questo sistema, secondo l'associazione di categoria, presenta dei meccanismi fallaci. "Non esiste, infatti, una centralizzazione degli acquisti, né una piattaforma informatica integrata a livello regionale. Dunque, di fatto si perde la possibilità di un ulteriore risparmio acquistando i farmaci per l’intera regione e non per singola Asl, quando, ad esempio, un farmaco che risulta mancante all’Asl Napoli 1, potrebbe essere disponibile nella vicina Napoli 2 o a Salerno, tuttavia è possibile saperlo perché le singole piattaforme informatiche non interagiscono tra di loro".

Le prenotazioni ospedaliere in farmacia

Non solo i database dei farmaci non sono condivisi tra le varie Asl, determinando lo spreco di medicinali che potrebbero essere erogati da un distretto all'altro, tagliando i costi, ma anche il sistema di prenotazioni di prestazioni ospedaliere attraverso le farmacie risente della mancata informatizzazione. Parliamo delle prenotazioni che si effettuano al Cup (Centro unico prenotazioni) all'interno delle stesse farmacie. Al momento, anche Asl ed Aziende Ospedaliere non sono integrate in un’unica piattaforma web: ciò vuol dire che, ad esempio, in una farmacia del Vomero, potrebbe essere possibile prenotare una visita al Loreto Mare e non al  più vicino presidio del Cardarelli.

La fatturazione elettronica e i sistemi obsoleti delle Asl

Con l'introduzione della cosiddetta "fatturazione elettronica", pensata per alleggerire i costi e i tempi per gli addetti , si prevede un nuovo ed obbligatorio sistema informatico per la fatturazione dei privati verso enti pubblici. "I farmacisti campani – denuncia Federfarma – vivono il paradosso, dopo aver adeguato i propri sistemi informatici, di avere come riferimento strutture, quali quelle delle ASL, che ancora non hanno adeguato i propri sistemi informatici. I farmacisti – spiegano dalla categoria – emettono fattura al Ministero dell’Economia e Finanza, ma è l’Asl l’ente erogatore dei pagamenti: completamente diverse le risposte delle tre Asl napoletane di fronte ad un unico problema".

"La Napoli 1 – conclude Federfarma Campania nella sua lunga nota inviata al governatore Vincenzo De Luca – ha chiesto ai farmacisti di inviare le fatture solo dopo il 16 del mese, la Napoli 2 ha riferito di non poter pagare in mancanza di controllo delle fatture stesse, la Asl Napoli 3, ai limiti del ridicolo, in una nota ha chiesto ai farmacisti stessi di conservare le ricette, poiché spiega, conservarle risulta impossibile, per mancanza di spazi adeguati. Nell'ultimo caso l'Azienda Sanitaria Locale Napoli 3 ha fatto sapere di non poter ricevere e stipare ricette per problemi di ‘capienza' dei propri solai".

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