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Santa Maria Capua Vetere, detenuto beve candeggina per suicidarsi

L’uomo è stato salvato dalle guardie della polizia penitenziaria e portato in ospedale: non è in pericolo di vita. Appena un mese fa un suicidio nello stesso carcere da parte di un quaratancinquenne.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Momenti di paura nel carcere di Santa Maria Capua Vetere: un detenuto quarantenne, originario di Giugliano, ha infatti tentato il suicidio ingerendo volontariamente della candeggina. Fondamentale la presenza del compagno di cella, che ha prontamente avvisato la polizia penitenziaria, che ha così potuto intervenire prontamente prima che l'accaduto avesse conseguenze più gravi.

L'uomo, che si trovava in carcere per reati contro il patrimonio, è stato soccorso e trasportato all'ospedale "Sant'Anna e San Sebastiano di Caserta", dove è stato sottoposto alle cure del caso. L'uomo non sarebbe comunque in pericolo di vita dopo che l'intervento dei sanitari ha provveduto a rimuovere le sostanze nocive che aveva ingerito. Appena quaranta giorni fa, nel medesimo cercare, c'era stato un suicidio portato invece a termine: quello di un 45enne di Castel Volturno, che aveva inalato il gas della bombola che i detenuti utilizzano per cucinare i propri pasti in cella. Complessivamente, nel 2017 ci sono stati già ben 22 suicidi in carcere, oltre a 567 tentativi non riusciti.

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