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Sapri, accoltellò la moglie e rimase ore alla playstation mentre si dissanguava

L’autopsia sul corpo della donna ha rivelato che il decesso è avvenuto ore dopo l’accoltellamento. In quel lasso di tempo, il marito, autore dell’aggressione, è rimasto a giocare alla playstation. Solo dopo ore si è deciso a chiamare i soccorsi, quando era ormai troppo tardi.
A cura di An. Mar.
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È stata eseguita l'autopsia sul corpo di Pierangela Gareffa, la donna uccisa a coltellate dal marito Sandro Pili nella loro casa di Vibonati (Salerno) lo scorso 1° dicembre. Mentre continuano le indagini sull'efferato omicidio, dagli esiti dell'esame emergono particolari di estremo rilievo. In base a quanto accertato dall'autopsia la donna, 39enne, di origini venezuelane, sarebbe morta dissanguata, in seguito all'emorragia causata dai fendenti, intorno alle 19 e 30 : quattro ore dopo il suo accoltellamento. In quel lasso di tempo, il suo assassino, il marito Sandro Pilli, sarebbe stato seduto a giocare con la playstation, colto da raptus, o nell'intenzione di allertare i soccorsi solo dopo il decesso. Soltanto all'una di notte l'uomo ha chiesto aiuto al suo vicino e ha chiamato un'ambulanza. Per Pili, già accusato di omicidio volontario si profila ora anche il capo d'accusa di omissione di soccorso: con il suo intervento, la donna, tempestivamente trasferita all'ospedale di Sapri, che dista dalla casa della coppia solo poche centinaia di metri, avrebbe potuto salvarsi.

Il marito e padre dell'unico figlio adolescente della coppia, aveva raccontato ai carabinieri di aver trovato la consorte a terra in casa spiegando che a provocare la morte era stata una caduta contro una ringhiera di ferro in giardino. Una versione che non aveva convinto gli inquirenti per la presenza della vistosa ferita al torace. Da quanto è stato possibile ricostruire, il 48enne, ora in carcere a Sala Consilina, avrebbe colpito a morte la moglie al culmine di una lite familiare.

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