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Scafati, il rapper Giovanni Johnny Cirillo in carcere: evaso dai domiciliari dopo la rapina

Il rapper di origine somala Johnny, all’anagrafe Giovanni Cirillo, dovrà attendere in carcere il processo per rapina: dopo quattro evasioni dagli arresti domiciliari la misura cautelare è stata aggravata. Il giovane, 23 anni, era stato arrestato per una rapina ai danni di una farmacia del centro di Scafati avvenuta il 9 gennaio.
A cura di Nico Falco
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Da YouTUbe
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Niente più domiciliari, dovrà attendere il processo in carcere in seguito alle ripetute evasioni. Finisce in cella il rapper salernitano Johnny, all'anagrafe Giovanni Cirillo, arrestato per rapina: le forze dell'ordine hanno appurato che, in più occasioni, aveva violato i limiti imposti dalla misura cautelare causandone l'aggravamento. Il giovane di origine somala era stato bloccato dopo una rapina in una farmacia avvenuta il 9 gennaio scorso: un uomo aveva fatto irruzione nell'attività di via Martiri d'Ungheria e, impugnando una pistola, si era fatto consegnare circa 700 euro. Il 23enne era stato intercettato poco dopo, in via Nazionale; indossava gli stessi vestiti che erano stati ripresi dalle telecamere della farmacia, addosso aveva ancora i soldi e l'arma, che si è rivelata essere un giocattolo.

Era finito ai domiciliari, ma li aveva violati già il giorno dopo. Davanti al gip di Nocera Inferiore, durante l'interrogatorio di garanzia, il giovane aveva ammesso le sue responsabilità, confermando di avere rapinato la farmacia e parlando dei problemi che aveva dovuto affrontare negli anni, dall'adozione dopo l'abbandono da parte della madre, fino ai problemi di droga, agli episodi di discriminazione per il suo colore della pelle, e ai problemi con la giustizia.

Nei giorni successivi le forze dell'ordine hanno accertato che si era allontanato dall'abitazione dove era sottoposto agli arresti domiciliari per 4 volte. Alla fine è così arrivata la decisione della Procura di Nocera Inferiore, che ha chiesto l'aggravamento della misura, e quindi sabato scorso Cirillo è stato accompagnato in carcere in attesa del processo.

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