Scafati, muore un neonato dopo il cesareo: nei guai il medico
Nei guai un medico dell’Ospedale Mauro Scarlato di Scafati, provincia di Salerno. Secondo il Mattino, la procura lo avrebbe accusato di falso materiale e ideologico per una vicenda dell’agosto di cinque anni fa. Il medico avrebbe falsificato la sottoscrizione per un intervento che invece la paziente non aveva richiesto, attestando, scrive ancora il Mattino, una patologia che invece non c’era. Una donna di 37 anni di Pagani, nell’agosto del 2010, era incinta del secondo figlio e quindi doveva essere sottoposta a un taglio cesareo. Dopo l’intervento, la salute del neonato si aggravò, tanto che il bimbo fu ricoverato prima all’ospedale di Caserta e poi al reparto Tin di Nocera Inferiore dove poi il bimbo perse la vita. Al medico che decise il cesareo fu contestata da subito, con denuncia ai carabinieri e alla procura, la scelta di anticipare il parto senza che ne “sussistessero adeguate indicazioni, condizionando l’insorgere del distress respiratorio, rilevatosi letale”.
Inizialmente il gip prosciolse il medico rimandando gli atti al pm, riscontrando anomalie nelle firme al consenso sottoscritto e inserite in un documento allagato alla cartella clinica della donna. La donna “non aveva mai lamentato dolenzia durante la gravidanza. Il cesareo era stato programmato dal ginecologo senza alcuna urgenza”. Secondo la procura c'è stata una “grossolana certificazione” nell’analisi della cartella della paziente, che non sarebbe stata informata nel modo giusto sui rischi legati a un parto prematuro, né sulla necessità dell’operazione.