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Scampia, la denuncia: preside impedisce a ragazzino l’ingresso a scuola a causa delle treccine

Scampia, la denuncia di una nonna: “La dirigente scolastica impedisce a mio nipote minorenne di entrare in classe a causa delle treccine, sostenendo che chi le porta è un ignorante”. Borrelli e Simioli: “Fatto di una gravità esponenziale, atto discriminatorio e ingiustificabile. Abbiamo inviato una nota all’ufficio scolastico regionale e al Miur”
A cura di Redazione Napoli
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Le treccine di un bel colore blu, una frase infelice, forse una ‘fissa' nei confronti di chi non ha una pettinatura ‘standard' ed ecco che una piccola tensione scolastica si trasforma in un vero e proprio caso. A farlo venire alla luce è il consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli che rilancia la denuncia di Concetta Cerullo, nonna di un piccolo studente dell'area Nord di Napoli : “Questa mattina – spiega – la dirigente scolastica dell’Istituto comprensivo "Ilaria Alpi-Carlo Levi" di Scampia ha impedito l’ingresso a scuola di mio nipote, un ragazzo di 13 anni, a causa delle treccine”.

Il tutto è iniziato tre giorni fa, in occasione dell’incontro per l’accoglienza. La dirigente, il cui nome è Rosalba Rotondo, parlando alla platea, avrebbe affermato: "Invece di fare le treccine, comprassero i libri’, rivolgendosi palesemente a al ragazzino che era l’unico bambino con quella acconciatura". La donna ha spiegato all'esponente politico che la preside si è piuttosto concentrata sull'acconciatura del ragazzino: "Chi porta le treccine non può essere una persona acculturata".

"Dinanzi alle rimostranze di mia figlia le ha sbattuto la porta in faccia – ha raccontato la donna al consigliere regionale -. Stamattina poi ha impedito a mio nipote di accedere a scuola. Non abbiamo parole. Noi abbiamo sempre rispettato tutte le regole. Abbiamo contattato le forze dell’ordine, appena possibile sporgeremo querela”.

“Qualora quanto raccontato dalla signora dovesse essere confermato dalle evidenze – affermano Francesco Emilio Borrelli e il conduttore de “La Radiazza” su Radio Marte Gianni Simioli – saremmo di fronte ad un fatto di una gravità senza precedenti, una vicenda ai limiti dell’assurdo. L’atto di escludere uno studente a causa delle treccine è discriminatorio e ingiustificabile. Tra l’altro stiamo parlando di un minorenne, un ragazzo di 13 anni, lasciato in strada mentre i genitori pensano che si trovi a scuola. Abbiamo inviato una nota all’ufficio scolastico regionale e al Miur evidenziando quanto raccontato dalla signora. Occorre appurare le responsabilità della dirigente scolastica in questa stucchevole vicenda”.

Gli studenti : "Dalla preside comportamento inammissibile":

Uds Campania, una delle associazioni studentesche più grosse in regione, con una nota biasima il comportamento della preside di Scampia: "Sembra assurdo, ma è così, oggi chi siede nei luoghi di dirigenza dei nostri luoghi della formazione, dagli istituti comprensivi fino alle università, passando dagli istituti superiori del nostro paese, non si sentono più parte della comunità educante ma si sentono a capo di esamifici e studentifici. La repressione è la loro arma e ciò che è successo questa mattina ne è il chiaro ed evidente esempio". A parlare è Manuel Masucci dell'Uds Campania. "Non è ammissibile che sia successo qualcosa del genere in un istituto comprensivo, non è ammissibile che succeda qualcosa del genere ovunque, i luoghi della formazione devono rimanere liberi e sempre più aperti. Sappiamo che ciò che è successo stamattina non è un caso unico, la repressione nei luoghi della formazione si riproduce continuamente e sappiamo che fa parte dello stesso sistema che oggi ci vuole tutti allineati alle dinamiche del "decoro" che non ci appartiene. "Non saremo in silenzio davanti a questo scempio".

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