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Scandalo appalti a Ercolano, indagata Luisa Bossa

Il nome dell’ex sindaco e membro della commissione parlamentare antimafia compare nel registro degli indagati nella vicenda degli appalti per la costruzione della caserma dei Carabinieri a Ercolano. Associazione a delinquere finalizzata alla turbativa d’asta l’ipotesi dei pm.
A cura di An. Mar.
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È stato notificato ieri all'ex sindaco Pd di Ercolano, Luisa Bossa, l'avviso di garanzia per associazione a delinquere finalizzata alla turbativa d'asta. L'ipotesi di reato si riferisce alla vicenda dei lavori per la realizzazione della caserma dei Carabinieri nel comune alle pendici del Vesuvio. La deputata campana oggi ha replicato, su Facebook, alle pesanti accuse mosse dalla magistratura. "Ho chiesto al mio avvocato di contattare gli uffici della procura di Napoli per sollecitare un immediato incontro chiarificatore" ha scritto la deputata, che ha scelto di non parlare con i giornalisti, su Facebook. Si attende dunque un incontro con il pm titolare dell'inchiesta Celeste Carrano, col quale la Bossa vorrebbe chiarire la sua "estraneità ai fatti".

A difendere la deputata del Pd c'è l'avvocato Giovanni Siniscalchi, anch'egli ex deputato e da sempre vicino al Partito Democratico. I fatti oggetto dell'indagine riguardano gli appalti per la costruzione della caserma dei Carabinieri di via Doglie ad Ercolano, lavori che dal 2000 ad oggi non si sono mai conclusi lasciando nel posto dove doveva sorgere la centrale della Benemerita uno scheletro di cemento armato. Scalpore ha suscitato il suo coinvolgimento nell'indagine soprattuto per il ruolo ricoperto dalla Bossa all'interno della Commissione parlamentare Antimafia guidata da Rosy Bindi che la vede a difesa della legalità. Bossa è stata anche consigliere regionale della Campania dal 2005 al 2010.

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