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Scavi di Pompei, il Soprintendente rivela: “L’abbraccio nel calco è tra due uomini”

Il direttore generale della Soprintendenza Archeologica di Pompei, Massimo Osanna, nel corso di una conferenza ha reso noto che grazie ad analisi approfondite e anche agli studi del Dna c’è oggi una certezza: le due figure ritratte nel famoso calco di Spinazzola non sono un uomo e una donna ma bensì due uomini: “Pompei non finisce mai di stupire”.
A cura di Valerio Papadia
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A quasi duemila anni dall'eruzione del Vesuvio che, nel 79 d.C., distrusse quasi completamente Pompei, i segreti dell'antica e fiorente civiltà romana che popolava l'attuale cittadina della provincia di Napoli continuano ad essere dipanati. Una importante novità interessa il famoso calco che ritrae due figure abbracciate, colte improvvisamente dall'eruzione, scoperto all'inizio del Novecento dall'archeologo Vittorio Spinazzola e attualmente in mostra nella Casa del Criptoportico: i corpi appartengono a due uomini e non a due donne, come si era sempre ipotizzato.

È il direttore generale della Soprintendenza degli Scavi di Pompei, Massimo Osanna, ha svelato la scoperta – effettuata tramite Tac sofisticate ed esami del Dna – nel corso di una conferenza: "Pompei non finisce mai di stupire. Si è sempre immaginato che fosse un abbraccio fra donne. Ma Tac e Dna hanno rivelato che sono uomini".

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