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Scavi di Pompei, riaprono domus e giardini restaurati per la mostra Mito e natura

In occasione dell’arrivo a Napoli della mostra ‘Mito e natura’, approdata negli Scavi vesuviani dopo la tappa milanese, torneranno visibili cinque dimore pompeiane. Si tratta della casa del Frutteto, dei praedia di Giulia Felice, della domus della Venere in conchiglia, e di quella di Loreio Tiburtino e la casa di Marco Lucrezio in via Stabiana.
A cura di Angela Marino
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Inaugurate 6 nuove Domus ed un percorso itinerante, particolare della domus della Venere in conchiglia
Inaugurate 6 nuove Domus ed un percorso itinerante, particolare della domus della Venere in conchiglia

Riaprono al pubblico cinque domus. In occasione dell'arrivo a Napoli della mostra ‘Mito e natura', approdata negli Scavi vesuviani dopo la tappa milanese, torneranno visibili cinque dimore pompeiane. Si tratta della casa del Frutteto, dei praedia di Giulia Felice, della domus della Venere in conchiglia, e di quella di Loreio Tiburtino e la casa di Marco Lucrezio in via Stabiana. La casa del Frutteto e i praedia di Giulia Felice, in particolare, erano chiusi al pubblico dagli anni Ottanta. La mostra, che durerà fino a giugno, comprende nel suo percorso  una selezione di affreschi a tema, collocati nella grande piramide all'interno dell'anfiteatro. Gli affreschi arrivano direttamente dal Museo archeologico nazionale di Napoli, mentre al Museo si può ammirare l'affresco della tomba del tuffatore a Paestum, per la prima volta esposto in un luogo diverso da quello della sua provenienza.

I restauri del Grande Progetto Pompei

Insieme alle antiche dimore sono stati recuperati anche gli splendidi giardino. Gli interventi sono avvenuti nel contesto del Grande progetto Pompei. "I giardini sono stati ricostruiti in maniera filologica, seguendo sia le indicazioni che venivano dalla paleobotanica sia quelle documentali – spiega il soprintendente di Pompei, Massimo Osanna – ma abbiamo mantenuto anche in parte la risistemazione voluta in alcuni di essi da Amedeo Maiuri". Un accurato lavoro è stato richiesto dai maestosi praedia, che si articolano su 5.800 metri quadrati. I lavori hanno riguardato la zona termale, la villa. Torna all'antico splendore il giardino attraversato da un canale e tre ponticelli.

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