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Napoletani scomparsi in Messico

Scomparsi in Messico, uno di loro usava un falso nome: si faceva chiamare Carlos Lopez

Raffaele Russo, uno dei tre italiani scomparsi a fine gennaio nello stato di Jalisco, utilizzava un falso nome. Con queste generalità false si sarebbe registrato in diversi hotel.
A cura di Enrico Tata
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I tre scomparsi in Messico
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Carlos Lopez: così si faceva chiamare in Messico Raffaele Russo, uno dei tre italiani scomparsi a fine gennaio nello stato di Jalisco. Russo avrebbe utilizzato quindi un nome falso per apparire un cittadino messicano. Con queste generalità fittizie si sarebbe registrato in alcuni hotel della zona. Questo trapela dall'ufficio del procuratore di Jalisco.

Russo, 60 anni aveva precedenti penali in Italia per frode e vendeva generatori elettrici che spacciava come tedeschi, ma che in realtà erano fabbricati in Cina. E' scomparso insieme al figlio Antonio e al nipote Vincenzo. Secondo quanto emerge dalle indagini della polizia messicana, i tre napoletani potrebbero essere stati rapiti dal Cartello di Jalisco, una delle più importanti organizzazioni criminali del paese del centro America. Per il momento sembrano essere scomparsi nel nulla. Quello che appare ormai probabile, però, è che il loro rapimento sia stato favorito da alcuni poliziotti corrotti. Tre agenti della polizia locale della città di Tecalitlan, dove i tre connazionali sono stati visti per l'ultima volta, sono stati infatti arrestati, mentre un quarto poliziotto sarebbe ricercato. Stando a quanto emerge dalle indagini, gli agenti avrebbero consegnato i tre italiani al cartello criminale, ma i motivi del gesto restano per ora sconosciuti. In totale sarebbero indagati 33 poliziotti della stazione locale. Nei giorni scorsi i familiari dei tre scomparsi hanno chiesto alle autorità italiane di fare ogni sforzo per ritrovare i loro cari.

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