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Scontri tra tifosi al San Paolo, Fuorigrotta si sveglia in uno scenario di guerra

Fuorigrotta si sveglia tra suto bruciate, segnali stradali divelti, marciapiedi distrutti. Così il quartiere flegreo è stato ridotto dalla guerriglia scoppiata tra tifoserie e forze dell’ordine prima del match Legia – Varsavia. “Ogni volta che gioca il Napoli per questi cittadini è l’inferno” denuncia il consigliere regionale di Davvero Verdi Francesco Emilio Borrelli.
A cura di An. Mar.
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Uno scenario di guerra tra auto bruciate, segnali stradali divelti, marciapiedi distrutti. Questo lo spettacolo che si è presentato agli occhi dei residenti del quartiere Fuorigrotta di Napoli, messo a ferro e fuoco dai tifosi che si sono affrontati ieri in violenti scontri prima del match Legia Varasavia – Napoli allo stadio San Paolo. Ultrà armati di mazze e con il volto coperto si sono scontrati anche con le forze dell'ordine, in via Giovanni Chiarini, una a pochi passi da piazzale Tecchio. Una situazione che si ripropone tristemente ogni volta che all'arena flegrea va in scena una partita importante e che da tempo suscita le ire dei residenti, prigionieri nelle loro case.

"Ogni volta che gioca il Napoli per questi cittadini è l'inferno – dichiarano il consigliere regionale di Davvero Verdi Francesco Emilio Borrelli e Gianni Simioli, conduttore de La radiazza –  Molti devono rincasare prima a casa come se ci fosse il coprifuoco per evitare di rimanere imbottigliati nel traffico o di essere aggrediti da orde di incivili che girano senza casco e senza alcun rispetto di leggi e regole. Il quartiere viene invaso da venditori e parcheggiatori abusivi. Per non parlare dei tifosi violenti, di quelli armati, degli spacciatori. Lo Stato sembra inerme dinnanzi a ciò e gli abitanti del quartiere Fuorigrotta vengono abbandonati al loro destino".

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